Andrea Malgrati nel ruolo di mediano non ci giocava dal 14 maggio 2017. Era Lega Pro, era partita di play-off a Livorno con il Renate.
Da quella sera, quando le “pantere” persero 2-1 e lui calpestò il campo del “Picchi” per soli quattro minuti, il nuovo capitano della Calcio Lecco 1912 ha giocato solo in posizione di difensore centrale. Cosa sostanzialmente successa anche in precedenza, visto che solo in un’altra occasione aveva giostrato in veste di metodista quell’anno. Fino a domenica, quando Gaburro, sorprendendo un po’ tutti, l’ha riportato all’antico, riposizionandolo davanti a Carboni e Merli Sala per formare un triangolo difensivo difficilmente valicabile. Se gloria (poca, tra l’altro) c’è stata per l’Inveruno, è arrivata solamente girando al largo di questi tre, che per il resto hanno limitato in maniera ottimale le folate offensive di Chessa e Broggini, spauracchi della vigilia.
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La pensata è stata ben nascosta da Gaburro per tutta la settimana: nè durante le sessioni di allenamento, nè durante l’amichevole vinta contro il Monza Berretti la era sembrata prossima alla realizzazione. Forse proprio il test contro i giovani brianzoli ha indotto il tecnico veronese a cambiare idea: la contemporanea assenza di Pedrocchi, Pèrez e Moleri, unita alle incertezze palesate da Poletto e Meneghetti e alla necessità di non fallire l’appuntamento possono aver portato alla scelta, rivelatasi fruttuosa. L’intelligenza tattica di Malgrati ha liberato e protetto gli accompagnamenti di Lisai e Segato; ad avvalorare le scelte è stato soprattutto un atteggiamento offensivo che ha premiato sin da subito: sia Capogna che gli esterni D’Anna e Silvestro non hanno concesso tempi e spazi alla manovra in uscita dell’Inveruno, tradito dall’imprecisione del portiere Frattini in occasione del raddoppio del brindisino. Certamente il tasso tecnico tra le due squadre era nettamente sbilanciato in favore del Lecco, ma spesso e volentieri l’Inveruno ha dimostrato di saper fare molto bene di necessità virtù, complicando la vita anche agli “squadroni”.
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Con il rientro di Marco Moleri dalla squalifica e forse quello di Pèrez dalla lista infortunati è presumibile pensare che capitan Malgrati tornerà a vedersela per una maglia da titolare con Merli Sala e Carboni. Presumibile e nulla più, perchè Gaburro ha dimostrato di voler attingere fino all’ultima risorsa della profonda rosa a sua disposizione, che, con Brambilla, ha costruito e sta gestendo in maniera intelligente. Avevamo già descritto la versatilità come la qualità migliore della compagine bluceleste, ma ora i risultati sono lì a dimostrare la bontà di quanto fatto in fase di calciomercato.