Siamo alla vigilia di Lecco-Caronnese e la tensione si taglia con il coltello. Abbiamo sentito il mister rossoblù Corrado Cotta per cercare di capire qualcosa di più sulla sua squadra.
Buongiorno Mister, mercoledì avete ottenuto un’importante vittoria in Coppa Italia contro il Pontisola, una prova di forza in trasferta con le seconde linee. La Caronnese è quindi una squadra in salute che verrà a Lecco per cercare i tre punti.
La rosa è tutt’altro che ampia, quindi abbiamo cercato di dar spazio a qualche giovane, anche dei ’95, seguendo uno degli obiettivi societari, giocando contro il Pontisola al completo e ottenendo un risultato di prestigio. Domenica sarà un’altra storia però, perché giocheremo su un campo temibilissimo, che vanta dei tifosi che conosco molto bene avendo lavorato per tre anni nel settore giovanile. E’ quindi una partita di grandi motivazioni e dall’alto coefficiente di difficoltà, ma una sfida di calcio ha sempre tre risultati e noi verremo a Lecco per giocarcela e per portare a casa i tre punti.
Ve l’aspettavate di trovarvi in testa al campionato dopo 12 giornate o gli obiettivi erano diversi?
Dico la verità, l’obiettivo era quello di valorizzare i giovani, proseguendo un obiettivo societario, confermando 13 giocatori della passata stagione con un numero considerevole di partite giocate in un campionato difficilissimo, con poco spazio agli esperimenti. Si parte sempre per ottenere il massimo di punti possibili, ma è una sorpresa anche per me la nostra posizione attuale.
Nelle ultime 5 partite avete ottenuto 4 punti e una sola vittoria contro il Pontisola, come si spiega questa flessione?
Non è possibile vincere tutte le partite, probabilmente va analizzato perché non s’è vinto qualche partita o perché abbiamo perso con la Pergolettese. Abbiamo dominato per 70’, giocando la miglior partita della stagione e venendo purtroppo condannati da un infortunio del portiere, che nel calcio ci sta sempre. Domenica abbiamo pareggiato contro l’Alzano Cene giocando per 45’ ad una porta sola, ma se non si concretizzano le occasioni poi diventa difficile vincere, anche perché la mia non è una squadra che sa gestire le partite e poi capita, come domenica, di venir condannati al primo tiro in porta dell’avversario. A Novembre non si vince il campionato e nemmeno si retrocede, poi avendo una rosa risicata ci sta avere qualche calo fisiologico.
La partita di domenica è molto probabilmente la più difficile per voi, perché troverete un Lecco ferito che gioca davanti ai propri tifosi, mix che ha annichilito praticamente tutti finora.
L’analisi è perfetta, il valore del Lecco lo conosciamo e in casa ha qualcosa di più rispetto a tutti gli altri avendo un pubblico che fa la differenza con chiunque, ma d’altro canto le motivazioni della mia squadra sono altissime, perché andiamo a giocare in uno stadio di categoria superiore in un’ambiente stimolante e, se non ci spaventeremo, cosa di cui sono più che sicuro, potremo veramente fare una grande partita. Andiamo a Lecco con il massimo della serenità e della convinzione di far bene.
Visto dall’esterno, se l’aspettava di trovare il Lecco così in alto dopo un’estate di quel genere?
Sono stati bravi a ripartire dopo questo stop forzato di Agosto, quindi gli addetti ai lavori hanno fatto un grandissimo lavoro, Davide Raineri, mio carissimo amico, e il suo staff in particolare, costruendo una squadra veramente di alto livello con giocatori di valore assoluto. Qualche situazione societaria e qualche punto di penalizzazione hanno ritardato la crescita dell’organico, ma i risultati stanno giustamente venendo alla luce.