Adriano Cadregari è un grande allenatore ma anche un vero personaggio. Alto e secco, capello lungo e perenni occhiali da sole ( a volte anche nel buio serale ), jeans tassativamente Roy Rogers, stivaletto sempre lo stesso modello in versione estiva e invernale e poi la sigaretta perennemente accesa, la sua auto (quasi sempre Golf) che è la sua casa dove rimbomba il martellante suono rock Heavy Metal.
Curioso cultore di tecnologie e appassionato internauta ma lo si trova facilmente anche nelle librerie dove ama girovagare. La sua fama è quella un allenatore geniale ma non facilmente gestibile, in un ambiente come quello del calcio dove la tendenza ad uniformarsi è la regola, Cadregari si colloca in un posto tutto suo, dove non trova spazio accettare norme da lui non condivise. Estimatore convinto di Zeman, nel raccontare il credo calcistico del boemo, a Cadregari lo sguardo si accende, e tutta la sua figura diventa quasi ascetica, Zeman è il massimo!!
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Calciatore con una carriera periferica ( Romanese, Virescit, Dalmine ),inizia quella di allenatore con il Pergocrema alle giovanili, poi passa a quelle dell’Atalanta, nel 1990 eccolo a Siracusa (C1) rimane tre anni in Sicilia poi va allo Spezia( C1 ). Torna al settore giovanile va al Brescia per due anni squadra con cui vince il Torneo di Viareggio nel 1996. Poi di nuovo C1 Casarano e Lecco.
Nella stagione 1999/2000 debutta in serie B con la Salernitana ma alla quinta giornata scatta l’esonero; gli subentra Cagni , ma Cadregari viene richiamato alla nona di campionato per essere poi definitivamente esonerato. Allena poi in sequenza : Atletico Catania, Brescello, Reggiana, Fiorentina ( settore giovanile ), Taranto, Lecco e Matera.
A Lecco ha lasciato ricordi contrastanti, ma chi lo conosce bene non può che apprezzarlo.
Lui è sempre rimasto affezionato alla città alla squadra e ai suoi tifosi. Ogni tanto chiama i vecchi amici per sapere come va, s’informa, fa domande congrue , rilascia opinioni, insomma si capisce che gli sarebbe piaciuto sedere sulla panchina Bluceleste. Oggi Adriano Cadregari , lavora per la FIGC, tiene corsi tecnici in giro per L’Italia; a lui piace insegnare fare capire, ed in più’ ha la possibilità di girare in continuazione ; Io sono uno zingaro! Non posso restare per troppo nello stesso posto, nemmeno a casa mia! E mentre lo sta’ dicendo è già salito sulla sua Golf abitazione itinerante, accende una sigaretta e sferragliando con un assordante Heavy Metal, se ne va’ in cerca di nuove avventure.
Perché il calcio di Adriano Cadregari è Rock!!!