L’anniversario del centenario è passato nel migliore dei modi con una convincente vittoria in quel di Sant’Angelo che i più vecchi tra di noi ricorderanno per le battaglie combattute non solo in campo negli anni dell’Interregionale.
Una vittoria, quella in terra lodigiana che proietta il Lecco verso un girone di ritorno da protagonista.
Clicca per ascoltare la puntata di Bruschi & Villani
In questo momento, per fare un paragone con il palio di Siena, la squadra bluceleste è il cavallo di rincorsa, l’ultimo a entrare tra i canapi e che, talvolta, pur partendo dietro, diventa primo perché lanciatissimo.
Davanti il Lecco ha cinque squadre e le più vicine sono a cinque punti. Ma dietro di loro i blucelesti hanno altre cinque squadre, in un ventaglio di quattro punti.
Il girone di ritorno, insomma, sarà tutto da giocare, con scontri accesi e non scontati per tutta la sua prima parte.
Poi, sul finale, quando saranno maggiormente chiare aspirazioni e velleità, si potrà ragionare davvero su che posto nei play-off occupare oppure se ambire direttamente alla vetta, oggi praticamente irraggiungibile, distante com’è di ben tredici punti dal Lecco.
Ma quel che ci piace sottolineare è la capacità della squadra di mister Fiorenzo Roncari di reagire sempre sul campo alle critiche. Era successo dopo la gara contro la Castellana. È successo, sabato, a Sant’Angelo dopo le, più timide, critiche piovute sulla squadra dopo l’ingiusto pareggio casalingo rimediato contro il Fersina.
È una squadra con gli attributi, insomma, e sottolinearlo ancora una volta è importante per chi segue i ragazzi del centenario con grande passione sempre e ovunque.
Mai a Lecco è stata chiesta la grande giocata, il calcio spettacolo che dicevano di professare a Voghera (a proposito la prima squadra nel mirino bluceleste).
Sempre, invece, è stato chiesto ai giocatori di sudarsi il posto in squadra, di bagnare la maglietta di sudore, di sporcare i pantaloncini di erba e fango.
Quel che piace al vero lecchese è la capacità di lottare e abbattere le difficoltà. Meglio con la tecnica e il bel gioco, certo, ma se per vincere si dà anche qualche “ruzzone” e qualche pedata, ben vengano.
Sempre nel rispetto vero dell’avversario: che non è quello, francamente insopportabile, di chi butta fuori il pallone mentre l’avversario fa sceneggiate in mezzo al campo.
Il rispetto vero è quello di chi le prende e le dà, sapendo che nello sport come nella vita succede, ma sapendo anche che è tutto nell’ambito di una gara e che poi finisce lì.
E ci si stringa la mano, se si vuole, ma non nell’orribile terzo tempo obbligato della serie D. Meglio farlo negli spogliatoi, dopo mezz’ora dal triplice fischio, quando l’adrenalina è calata e si è tutto un po’ più riflessivi e propensi a capire sé stessi e gli altri.
Questo è il calcio che piace ai tifosi e che è ricco se non di fair play, di valori umani e sportivi. Al Lecco dunque auguriamo di continuare sulla strada del vero lecchese.
Ancor più che i successi sportivi che tutti sogniamo, ai blucelesti auguriamo di essere sempre uomini, prima ancora che giocatori. Così come hanno fatto per tutto il girone d’andata.
Forza Lecco e Buon Natale a tutti i fans di Lecco Channel…