Quello che sta montando in questo inizio di anno 2013 sul Palataurus, di via Brodolini a Lecco, è un problema che potrebbe avere molteplici risvolti. Partiamo dal fatto iniziale per cui da oggi la struttura che ospita la pista del ghiaccio da oggi è ufficialmente chiusa, dopo che se ne era già ventilata l’ipotesi nei giorni scorsi.
Il comunicato affisso dalla proprietà alla porta di entrata recita ufficialmente:
“La società proprietaria dell’impianto sportivo e della pista di pattinaggio su ghiaccio denominata ‘Palataurus’.
– A seguito del recesso da parte degli addetti al funzionamento della pista di pattinaggio su ghiaccio;
– considerati i rilevanti costi connessi al mantenimento e all’esercizio della pista di pattinaggio;
– considerato che da parte delle Istituzioni (Comune, Provincia, Regione) non vi è alcuna disponibilità a consentire un proficuo e adeguato utilizzo dell’impianto, in particolare nel lungo periodo in cui non può essere mantenuta la pista di pattinaggio su ghiaccio;
comunica
che l’impianto della pista di pattinaggio sul ghiaccio sito in Lecco, viale Brodolini, verrà chiuso a tempo indeterminato a far data dal 7 gennaio 2013″.
Quindi per cercare di far luce su quanto sta accadendo abbiamo sentito tutta una serie di persone che a vario titolo potrebbero essere interessate alla vicenda a partire dallo stesso proprietario Carlo Beretta: “Purtroppo la situazione è insostenibile, non è più possibile proseguire con l’attività su ghiaccio e quindi chiudo l’impianto. Di questa situazione ne sono al corrente tutti a partire dal Comune di cui non ho mai avuto alcun interessamento. Non mi riferisco solo all’attuale Amministrazione, ma a tutte quelle che si sono succedute in questi anni, dalla costruzione della struttura fino ad arrivare ad oggi. Il problema è nella convenzione iniziale che lega l’utilizzo del palazzetto alla sola attività su ghiaccio, non potendola magari convertire sul altri sport. Inoltre avevamo chiesto anche la possibilità di inserire esercizi commerciali, ma questo non si è mai potuto fare. Per non parlare poi di assessori allo sport, completamenti assenti fin dall’inizio”.
Tra i primi interessati e probabilmente penalizzati da questa chiusura vi è la Società di hockey dei Falchi Lecco : “Abbiamo – racconta Paolo Scaia: dirigente responsabile della prima squadra – tentato in tutti i modi di prendere in gestione il Palazzetto facendo offerte più che valide. La proprietà Beretta ha sempre rilanciato la nostra offerta per importi sempre doppi. Chiaramente è stata una mossa per chiudere che ha spiazzato non solo noi ma anche la Società che gestisce il pattinaggio artistico. Noi come Falchi Lecco faremo di tutto per rimanere sul territorio, ci stiamo muovendo per cercare o creare una nostra pista, come anche di rivedere con Beretta di prendere in gestione la struttura a condizioni ragionevoli. Già quest’anno abbiamo aperto in ritardo il che ci hanno creato problemi con i giocatori. L’intenzione ferma e decisa è quella di far permanere l’attività del ghiaccio a Lecco, se non ci riusciremo è perchè sarà veramente impossibile. Parliamo di cifre veramente elevate e cioè di 153 euro per allenamento e 190 euro per la partita, cifre pazzesche. Beretta ci ha messo in crisi, così come i ragazzi. Occorre considerare che se non riusciremo ad andare avanti dovremmo restituire le quote agli iscritti. Ci sono altri impianti a Chievenna, a Sesto che però per i ragazzini sono impraticabili. Questa situazione ci ha creato delle problematiche di organico nella prima squadra. Quest’anno vediamo di lavorare per garantire la continuità con i giovani per poi impostare il lavoro per il prossimo anno”.
Era d’obbligo sentire quindi anche l’amministrazione comunale di Lecco che nella persona dello stesso Sindaco Virginio Brivio: ci riferisce: “Prima di tutto occorre chiarire che si tratta di una struttura privata ed in tal senso va considerata. E’ chiaro che il Comune non è insensibile ed è disposto a sentire le parti per capire gli sviluppi futuri”.
Poi vi sono tutta una serie di società sportive che a vario titolo si sono dimostrate interessate alla struttura ed ad un suo possibile utilizzo.
“Inizialmente – spiega Antonio Tallarita Presidente del Basket Lecco: – se ne parlato, sono rimasto a dei contatti informali dello scorso anno, dipende dai costi di utilizzo, anche se nel caso di specie noi del Basket Lecco non abbiamo mai avuti nessun contatto. Non conosco la struttura, nel senso che non ne ho mai visto l’interno, ne se l’altezza è omologata, la capienza eccetera. Sull’eventuale utilizzo dipende anche da quello faranno altre squadre del territorio. Se n’era parlato a livello di Consorzio Bluceleste (formato attraverso una carta d’intenti tra Basket Lecco, Pallavolo Picco, Rugby Lecco e Calcio Lecco a 5 n.d.r.) ed era uscita quella possibilità di utilizzo, ma il tutto si era fermato lì”.
Poi è stato il turno di Massimo Giachetti Presidente del Calcio Lecco a 5: “Noi Lecco Calcio a 5 siamo interessati ad una struttura come il Palataurus, in quanto ci farebbe un notevole salto di qualità. Parliamo di una struttura adeguata alla nostra attività, che ci permetterebbe di venire a Lecco a praticare il nostro sport, con una notevole capienza di pubblico, un palazzetto funzionale, insomma tutti elementi con un riscontro positivo. Per quanto mi riguarda sono fermo ad un incontro informale degli inizi di dicembre, ma nulla di più”.
Anche il Presidente della Pallavolo Picco Dario Righetti è tra coloro che potrebbero essere interessati ad un eventuale sviluppo della situazione del Palataurus “Come Pallavolo Picco ci capita di frequentare diversi palazzetti del Piemonte e Lombardia e riscontriamo strutture adeguate alla nostra categoria. La Lecco sportiva sta attraversando un bel momento, noi siamo in serie B, così come il Basket Lecco e la A2 del Lecco Calcio a 5. Insomma parliamo di categorie importanti che meritano strutture sportive adeguate. Ad onor del vero il Bione non è che non sia adeguato, ma parliamo di una struttura alquanto vecchia che necessiterebbe degli interventi di ristrutturazione importanti. Il Palataurus è sicuramente più recente, con una capacità di pubblico di molto superiore ed una struttura che farebbe al caso nostro”.
Poi erano anche circolate delle voci su un possibile interessamento anche della Società di pallacanestro Starlight Valmadrera per il Palataurus: “Smentisco categoricamente – ci spiega Pino Scelfo Presidente della stessa Società – ogni nostro interessamento sulla struttura di Lecco. Con il costo che mi hanno chiesto in cinque anni costruirei una palazzetto nuovo. Noi non c’entriamo niente e i costi che ci hanno chiesto sono assolutamente folli. Penso che di questo passo quella struttura resterà chiusa per molto tempo, fatto salvo l’intervento delle istituzioni pubbliche”.
Quindi la questione Palataurus non è per niente giunta alla conclusione. Vi sono molti attori coinvolti, Società sportive, imprenditori privati, istituzioni pubbliche, chi più chi meno interessato a come finirà questa querelle che ci presenta svariate opinioni e pensieri.
Costi ed interessi economici, visibilità, adeguatezza delle strutture sportive, sono tutti argomenti emersi da questo giro di opinioni che abbiamo raccolto e che speriamo trovino la miglior soluzione possibile, salvaguardando per primo, ed è quello che abbiamo maggior a cuore come testata sportiva, la salvaguardia dello sport di qualsiasi genere esso sia.