Un pizzico di delusione c’è. Ma non è tanta. Non solo perché da un punto di vista caratteriale, della grinta e della combattività, Davide Castagna su tutti, la partita contro l’Olginatese è stata positiva, ma anche perché il discorso play-off, che senza una vittoria sui bianconeri si temeva fosse chiuso, è ancora apertissimo.
Certo, i punti di distacco sono diventati cinque, ma intanto il Lecco ha riagganciato la Castellana (anche se dovrà batterla in casa se vuole superarla), e guarda da vicino tutte le altre. Ma, e questo è più importante, il Lecco contro il Mapello domenica prossima avrà l’occasione di confermare i progressi fatti contro Trento e Olginatese.
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La squadra appare rinfrancata, più convinta dei propri mezzi. Rimane il dubbio tattico se sia meglio rischiare il tutto per tutto come contro i bianconeri e un azzardato 4-2-3-1 (anche se il Lecco non ha rischiato molto), oppure riproporre il 4-4-2 con il rombo. Di una cosa siamo certi: Sarao e Castagna devono stare in campo insieme. Se non altro perché è bello lottare là davanti all’inglese, con tanto di sportellate e calcioni. Ci piace meno, invece, la finezza calcistica di un Mario Chessa in evidente stato involutivo. E non riusciremo mai a capire, nonostante la gara contro l’Olginatese non fosse a lui congeniale, cosa passi per la testa a Martin Asiedu Ofosu, ancora una volta grande atteso e grande delusione.
Pur con tutti questi dubbi e incertezze, comunque, siamo moderatamente ottimisti. Il Lecco c’è ancora e non era così scontato perché perdere contro l’Olginatese, e poteva capitare, avrebbe voluto dire “Play-off Bye Bye”. Insomma, come ha detto giustamente Roncari, sono altri i pareggi su cui disperarsi. Ricordiamo quelli contro il Darfo, il Fersina,l’Alzano, il Sankt Georgen… Quello di ieri, invece, è un pari tutto sommato accettabile perché fatto di cuore e passione, oltre che di coraggio.
Non sarà stata la miglior partita del Lecco né la partita decisiva. Ma è stata una gara che riconcilia con il senso vero del calcio: sudore, passione, grinta. E voglia di fare risultato a tutti i costi.
Tutto il resto lo lasciamo a chi ama il calcio alla Barcellona. Bello finché vuoi, ma vuoi mettere quando randelli e ti randellano?
Che gusto ragazzi…