Nonostante la stagione abbia preso la piega che tutti volevano, mister Roncari non ha la faccia di una persona pienamente soddisfatta quando si presenta in sala stampa per la consueta chiacchierata con la stampa.
Nonostante sappia che il pubblico di Lecco sia di quelli che passano dagli applausi alle parole poco dolci con la stessa velocità con cui cambia il cielo irlandese, i fischi e le critiche ricevute da qualche settore dello stadio non gli sono proprio andati giù.
Lui, che ha sempre difeso i suoi ragazzi prima ancora del suo operato, ci tiene ancora una volta a ricordare che la sua squadra si trova in zona playoff e ad Agosto chiunque avrebbe firmato per non retrocedere di nuovo.
“Noi sappiamo che questa è una piazza esigente, con una storia che nessuno deve mai dimenticare. Questo è il nostro lavoro ed abbiamo un obbiettivo da raggiungere, ma probabilmente chi oggi ci critica fra un mese ci riconoscerà l’impegno e ci batterà le mani.”
Questo per tenere lontane le voci esterne da un gruppo che è saldo e pronto a lottare come difficilmente si è visto negli ultimi anni a Lecco.
Poi un ringraziamento va a chi quest’anno c’è sempre stato e non ha mai mosso mezza critica verso lui o i giocatori: “I tifosi vorrebbero sempre avere il massimo dalla propria squadra e ormai anche noi per questa maglia abbiamo un attaccamento non indifferente. Abbiamo sempre onorato l’impegno dando il massimo, sapendo di avere dei tifosi e una Curva da Serie A, che veramente nulla c’entra con questa categoria.”
Infine la chiusura con parole al miele, sempre verso la Curva Nord: “E’ stata encomiabile sin dall’inizio e spesso è stata coinvolta dagli stessi giocatori tramite la loro volontà e la loro abnegazione. Noto un connubio importante, la Curva ci ha sempre aiutato nei momenti di difficoltà. Ai miei ragazzi ricordo sempre dove giocano e verso chi devono portare rispetto, dato che le persone di cui parlo ci seguono ovunque in mezzo a difficoltà economiche e spesso venendo trattati con un branco di barbari.”
Ora spetterà al comandante Roncari portare il vascello Bluceleste verso le calde acque dei playoff, che poi qualcuno non avrà problemi a trasformare in quelle roventi dell’Inferno.
