Ora stupirsi non è più lecito. Dopo il successo di Pontisola, prima dell’imminente gara contro l’Olginatese, non c’è più da stupirsi di nulla.
Dobbiamo solo chiedere scusa a mister Roncari e ai suoi ragazzi se più volte da queste colonne e da questa radio abbiamo messo in discussione non il valore ma le possibilità di questa squadra. Non è la stessa cosa, se ci si pensa bene: il valore è quanto si ha dentro, è la propria capacità di saper soffrire, lottare, sacrificarsi. E su questo non abbiamo mai avuto dubbi: il Lecco di quest’anno è da promozione diretta. Invece era sulle possibilità che eravamo scettici: possibilità, anzi potenzialità, tattiche, tecniche, di concentrazione.
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A Ponte San Pietro il Lecco ha spazzato via ogni dubbio. Questa squadra ha valori umani, sì, ma anche tecnici e tattici. È una squadra completa. Da non smantellare, comunque vada la partita di Mercoledì. È una squadra capace non solo di agonismo e determinazione, ma anche di intelligenza tattica. Facile dirlo dopo una vittoria così vero? No. Non è per niente facile ammettere, dopo 38, anzi 39 partite, di aver sottovalutato una formazione che a Ponte San Pietro ha messo il suggello sul proprio torneo.
Ora non vogliamo più sentire parlare dello scorso Agosto, di “miracoli”, di stupore. Il Lecco c’è. E vuole esserci ancora. Anche dopo i play-off. Perché se una Società c’è o ci sarà, dovrà essere all’altezza di questi ragazzi. E dovrà costruire sulle basi di questa formazione quella del futuro. Sia per una serie D di vertice, che per una Lega Pro (magari…), di alto cabotaggio.
Finalmente, dopo anni, potremmo indicare una decina di nomi buoni sia per il prossimo torneo dilettantistico sia per il professionismo. Non è roba da tutti i giorni, anzi da tutte le stagioni. E diciamo di più: se questi ragazzi non avessero dovuto perdere tempo nelle prime otto gare di campionato a conoscersi, ad amalgamarsi, a convincersi della propria forza, forse al posto della Pergolettese avrebbe potuto esserci il Lecco.
Sì, è un po’ facile dire queste cose oggi. Ora lo ammettiamo. Ma alla vigilia del secondo turno play-off ci viene da dire tutto questo. Perché poi, Mercoledì, se la partita andrà in un certo modo, non si dica: “Noi lo avevamo detto”. Non lo avevamo detto e non lo diremo più.
Questo Lecco non ci ha stupito. Ci ha convinto. Ci ha sedotto. La differenza non è di poco conto… A risentirci…