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Calcio Lecco 1912

Calcio Lecco: una Società e una comunicazione allo sbando

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Tempo di lettura 4 minuti

Che il Mapello fosse un avversario ostico lo si sapeva, ma che mettesse in così grandi difficoltà il Lecco non ce lo si aspettava. I bergamaschi avevano in campo un paio di giocatori di categoria superiore come Sorti e Russo, sui quali la squadra ha fatto affidamento.
Di contro il Lecco non ha sciorinato una delle migliori prestazioni, per lunghi tratti confusionario, con molti giocatori che vagavano per il campo senza sapere cosa fare, ma soprattutto con una lunga serie di disimpegni errati nel primo tempo che hanno messo in condizione i bergamaschi di andare vicini alla marcatura.
Ma al di la delle considerazioni sulla partita del Lecco quello che colpisce è l'atteggiamento di Mister Butti che non si presenta in sala stampa ed in sue veci sono arrivati Antonio Rusconi e Gabriele Ratti. Un comportamento risibile e criticabile che ha meritato un secondo voto nella nostra pagella e cioè un quattro.
Non è assolutamente ammissibile un tale comportamento da "ripicca di bambini dell'asilo", della serie non vengo perchè quattro tifosi mi hanno criticato. Sì perchè a detta di Ratti parliamo di quattro/cinque tifosi in tribuna che lo hanno criticato prima, durante e dopo la partita. Ebbene se si di questi numeri parliamo, mentre il resto dei quasi 600 tifosi hanno incitato il Lecco, non si vede la ragione per cui non si debba presentare in sala stampa.
Ma anche se si fosse trattato dei 600 tifosi vi è un obbligo morale e deontologico che fa si che Mister Butti non si possa esimere dal presentarsi in sala stampa. Butti nel momento in cui ha deciso di venire a Lecco ad allenare sapeva benissimo che si trattava di una piazza non difficile, ma difficilissima e come lui stesso ha più volte ribadito "un anno a Lecco ne valgono tre da altre parti".
Ma insieme a Butti sulla graticola ci mettiamo anche Gabriele Ratti perchè esordire in sala stampa con frasi del tipo "parlo solo di calcio e di nient'altro" non vanno bene. Perchè il calcio è  anche tutto ciò che gira prima e dopo la partita e ai giornalisti del settore non si può chiedere di indirizzare le domande. Come lo stesso Ratti ha detto "siamo in democrazia", ebbene la democrazia prevede anche libere domande con libere risposte o non risposte. Ai giornalisti è chiesta educazione, ma non di scegliere l'argomento delle domande, così come l'interlocutore è liberissimo di rispondere o non rispondere. Anche una non risposta a volte è una risposta.
Molto brutalmente e francamente se Lecco è una piazza troppo grande, scomoda e maleducata, difficile da sopportare non sembra che Ratti e Butti siano trattenuti in riva al lago da delle catene.
 

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Fin qui il commento e poi la parola ai protagonisti:

Rusconi "Il Mister non c'è perchè è adirato in quanto è stato contestato prima della partita, poi lo stesso a fine partita e alla fine di una partita portata a casa grazie ai ragazzi che sono entrati con spirito di sacrificio".

Ratti: "Mi rifiuto di parlare di 4 imbecilli che contesta sempre, parliamo di  5 o 6 persone di fronte ad un  pubblico che ci ha sostenuto. Io voglio solo parlare di calcio. Se l'1% degli spettatori contesta non penso che si debba dar spazio a questi qua. Non penso che uno che viene continuamente insultato, prima durante e dopo la partite possa sopportare oltre. Non capisco come mai l'anno scorso tutto andava bene, si è fatta una grandissima annata e non c'è mai stata questa prevenzione".

Ratti per il mercato avete in previsione qualcosa? "Sappiamo benissimo dove intervenire. C'è la difesa che gli uomini contati e penso che li si debba intervenire. Lavoreremo per migliorare la qualità dei nostri giocatori. Prendere atto degli errori fatti per cercare di porvi rimedio. Poi dobbiamo parlare dell'arbitro che non ci ha fischiato qualche episodio a favore. Comunque se facciamo un computo delle occasioni nostre e loro penso che il risultato sia giusto".

Non si può prendere il loro numero 10 tale Sorti che ci ha fatto dannare: "Ne prenderemo atto. E' anche vero che chi viene qui trova delle motivazioni in più, vuoi lo stadio, il pubblico. Se tu prendi un giocatore con un vissuto o un passato importante fai una scelta di gioco e di vita. Ma ci vogliono anche altri fattori".

Cambiando discorso, mercoledì l'Inveruno e la Coppa Italia, quando ci tenete? "Tanto, tantissimo".

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