Tutti i giocatori, tecnici e addetti del settore quando sono venuti a Lecco l'hanno sempre decantata come una piazza importante, calda, dove è bello far calcio.
Ricordiamo le parole dell'iper criticato Mister Giuseppe Butti che più volte ha ripetuto "Fare un campionato a Lecco vale come tre da altre parti". Tifosi che dietro la porta avversaria urlano, sbraitano, contestano, a volte esagerano, ma non vi è dubbio che sono sempre stati un punto di forza del Lecco.
Lo stesso Cardinio, nell'intervista rilasciata oggi ai nostri microfoni, ha sottolineato come sia stato bellissimo fare rete in tutta calma, gustandosi l'esultanza dei tifosi della Nord, caldi, appassionati che gli hanno tributato l'ovazione, così come a Castagna quando è uscito tra gli applausi di tutto lo stadio.
Però a fronte di tutto questo c'è anche il rovescio della medaglia. Un rovescio della medaglia che oggi ha presentato il conto a tutti coloro che in questi tempi hanno combinato dei "pasticci" a Lecco.
Sarebbe stucchevole ripetere tutto quello che è accaduto solo dal luglio del 2012 ad oggi, i vari Calà, Ferrara, CentoBluceleste, Cesana, Invernizzi, tutti a dire "la Società e mia, no non è mia è di quell'altro". Tutto questo ci ha portato ad un quasi fallimento calcistico, l'ennesima retrocessione ed ad una salvezza. Una salvezza, occorre ribadirlo, dall'onta di un'ulteriore retrocessione in eccellenza, cioè l'inferno calcistico, come se la Serie D già non lo fosse.
Ebbene oggi i tifosi hanno mostrato e presentato il famoso rovescio della medaglia e cioè così come è tanta è la loro passione e voglia di tifare Lecco, così è stata tanta la rabbia che hanno sfogato nel post partita fuori dalla sede della Calcio Lecco.
Decine di tifosi a gridare contro tutto e tutti, senza risparmiare nessuno. Responsabilità, secondo i tifosi, a pioggia, a partire da Invernizzi per aver ceduto la Società a Galati, tra l'altro oggi non presente, che ha lasciato soli o suoi sodali Tridico e Sidella, costretti rifugiarsi in sede ed ad allontanarsi poi alla chetichella per uscite secondarie.
Responsabile Cesana, reo di aver "trovato" una nuova proprietà che, contrariamente a quanto promesso, non si è quasi mai vista agli allenamenti e alle partite, di aver sempre occupato la poltrona di amministratore unico senza dare una svolta alla gestione Societaria. Un "poltronista" (parola politicamente di moda in questi giorni a Lecco) senza portafoglio, reo di aver fatto da spalla a Calà, Ferrara e ora a Galati.
Oggi però i tifosi, e qui sta la novità, hanno tirato in ballo anche il Sindaco di Lecco Virginio Brivio, come se questi non avesse già, altre gatte da pelare (nd.r. vedi tutto quello che sta accadendo con l'inchiesta Metastasi), colpevole di immobilismo o lassismo per aver permesso che il Lecco passasse fra le mani dei personaggi sopra citati, senza gli opportuni controlli.
Vogliamo ricordare che lo stadio è "suo", o meglio del comune di Lecco e quindi chiunque arriva ad amministrarlo, compreso tutto quello che ci ruota attorno, è anche affare del Comune e quindi del primo cittadini.
La squadra nei prossimi giorni farà una mini festa di commiato, per poi sostenere l'ultimo allenamento mercoledì e poi? Poi non ci resta che aspettare le decisioni e l'operatività di questa contestatissima proprietà, cosa intenderà fare dopo le contestazioni di oggi.
Presupponiamo che Galati sia stato informato di quanto accaduto oggi a Lecco e quindi dalle sue prossime decisioni si capirà il futuro che aspetta la Calcio Lecco, senza contare che quanto accaduto si riverbererà anche sulla città di Lecco.