
C’è un dato che più di tutti esprime la fragilità difensiva del Lecco in questa stagione: il numero di gol subiti dalla squadra bluceleste su calcio piazzato, direttamente o dagli immediati sviluppi: 12 su 39, il 30%. Ma forse non è nemmeno il più lampante, perché ce ne sono 10 subiti su seconde palle o palloni persi al limite dell’area.
Questi due “scatti” della stagione del Lecco fotografano un problema che nei momenti cruciali – vedi i recenti ko con Sesto, Olginatese e Villafranca – ha fatto sbandare la squadra, facendole anche perdere quota. Ai blucelesti è mancato poco per vincere il campionato, e ciò che è mancato si può ricercare nei numeri prima citati, o meglio nella deconcentrazione che spesso ha portato a subire reti impossibili da incassare per una formazione che ambisce al salto di categoria. Se vogliamo, la differenza con il Castiglione è tutta qui: un’organizzazione difensiva perfetta per gli uomini di Alessio Delpiano, come dimostrato anche nella gara di ritorno al Rigamonti Ceppi quando imbrigliarono i blucelesti sullo 0-0.
Non basta avere un attacco atomico, con singoli del calibro di Capogna (15), Cardinio (15), Buonocunto (13), Rigamonti (10): 53 gol in quattro non si trovano in alcun altro campionato calcistico italiano, eppure non sono serviti a tornare in Lega Pro. Sia chiaro, il Lecco nel complesso ha disputato una buona stagione e il rendimento difensivo è andato migliorando con i mesi (lo dimostra comunque l’ottava posizione nella classifica delle migliori difese); resta però l’amarezza di avere sfiorato il traguardo e di averlo fallito nella maniera più assurda, proprio con i gol presi in partite assolutamente alla portata di Tignonsini e compagni. Come se i vecchi difetti fossero riemersi nel momento topico dell’anno.
Per compilare la statistica, abbiamo catalogato le reti in cinque etichette. Questo il riepilogo:
Da calcio piazzato (punizioni e corner) 12
Da azione 11
Da seconde palle o palle perse entro la trequarti 10
Su contropiede 3
Su rigore 3
Se si sommano punizioni e palloni persi, si ha un numero, 22 su 39, pari al 56% del totale. Significa che più di metà delle reti incassate quest’anno dal Lecco ha avuto origine da un pessimo posizionamento del reparto, da un uomo lasciato libero, o peggio da dormite generali e disattenzioni. Senza considerare i diversi gol subiti su cross a palla in movimento. Migliorando in questo, il Lecco avrebbe potuto davvero agganciare il Castiglione. Perché da sole, le giocate dei campioni non bastano.
