
Da ieri in poi, ci saranno solo Coppa Italia e Campionato a tenere banco in casa Calcio Lecco 1912. I bucelesti, che già hanno superato il Primo Turno di Coppa contro l’Olginatese, domenica pomeriggio (ore 15, prevendita in corso, ndr) esordiranno al “Rigamonti-Ceppi” contro il forte Monza. Monza che, inoltre, nutre ancora delle piccole speranze per la riammissione in Lega Pro dopo l’esclusione della Paganese ma punta ad un campionato di vertice tra i dilettanti.
Dato al Seregno il ruolo di strafavorita, dietro vi è un folto gruppo di buone compagini (biancorossi, Virtus Bergamo, Pontisola e Ciliverghe Mazzano oltre alla retrocessa Pro Patria) che puntano ad infilarsi nella lotta al vertice, seguito poi dalle possibili outsider. Ed è qui che s’installa il Lecco, che dopo un’estate turbolenta, non condita dal passaggio di quote societarie ancora nelle mani di Bizzozero, ha allestito, tramite l’agente Gonzaga, una rosa che va verso la forma definitiva.
Innanzitutto, vi sono delle certezze: il modulo, tanto per cominciare, il 3-5-2 su cui ha lavorato sin da subito il neomister Stefano Cuoghi; i “vecchi” Sperduti, De Lucia, Orlando, ultimo arrivato in ordine temporale, Riva, Rigamonti e capitan Cardinio. Tre lecchesi, due napoletani e un romano che formano la colonna vertebrale della squadra e intorno a cui ruotano i tanti giovani in rosa.
E qui si apre il capitolo sulle “incertezze“. Il battaglione spazia dai già conosciuti Romano, Colombo, Garofoli e Meyergue fino ai (tanti) nuovi arrivati tra cui hanno ben figurato il difensore Mapelli e gli esterni Cioffi e Di Giovanni. Tra loro e quelli non citati verranno “pescati” i cinque che copriranno le caselle “under” (un ’96, due ’97 e un ’98 sono obbligatori, ndr).
La rosa necessiterebbe ancora di qualche inserimento: la risicata frangia “over” non ammette infatti infortuni e squalifiche, ma già domenica Cardinio sconterà la prima di tre giornate di “fermo” per l’espulsione rimediata durante Lecco-Seregno nello scorso maggio.
Il provinante Tonon ha lasciato la squadra (e difatti non era nemmeno in panchina nè ieri nè ad Olginate, ndr), quindi i palloni a centrocampo passeranno perlopiù tra i piedi di Riva, che fin qui ha messo in campo corsa e qualità non indifferenti.
In attacco, poi, ci sono solo gli acerbi Parravicini e Raviotta a dar manforte e manca la classica punta di peso che sappia far salire la squadra nei momenti di difficoltà.
Una rosa corta che, stando alle parole di Gonzaga, doveva venir rinforzata già questa settimana con almeno due elementi di esperienza. Arrivato Orlando, s’aspetta l’altro profilo, ma il campionato sta già bussando alle porte di via Don Pozzi.
