Buon anno, amici Blucelesti.
Di questo abbiamo bisogno, un assoluto bisogno: che sia veramente un anno buono.
Abbiamo ripreso nel titolo di questo editoriale lo slogan che la Calcio Lecco ha scelto per lanciare la campagna abbonamenti nel girone di ritorno.
Non è più tempo di retorica, non è più tempo di sentimentalismi. Adesso ognuno deve fare la propria parte, aiutando ciascuno per quello che potrà la squadra della nostra città.
Il Lecco fallito è stato un duro colpo. Ma non c’erano altre strade. Nella vita abbiamo imparato che anche nei peggiori momenti, in quelli più negativi, si può trovare positività.
Quindi cosa c’è di buono in questo?
Cominciamo con il dire che ci siamo “liberati” di un gruppo che per pudore non chiameremo dirigenza. Un gruppo di soggetti “impresentabili” per non dire di peggio.
Nel dire cosa c’è di buono, va poi aggiunto che, con il fallimento conclamato, la Calcio Lecco è entrata imbrattata in una lavatrice e ne è uscita dopo un bucato economico, pulita da macchie e residui di vecchio fango.
Al timone il curatore fallimentare. Non poteva andare meglio alla nostra amata società. Mario Motta è parso da subito persona seria, operativa al massimo e con idee molto chiare.
È di questi giorni la sua presa di posizione nei confronti del giocatore Matic, il quale pur essendo tesserato per la Calcio Lecco ha cercato in ogni modo di svincolarsi (gratis), forse pensando di avere a che fare con i personaggi precedenti che avevano concesso svincoli a chicchessia.
La risposta di Motta è stata ferma e decisa.
Il Lecco per anni ha subito danni dall’interno, adesso l’aria è cambiata.
Nella conferenza stampa organizzata in settimana per il lancio della campagna abbonamenti per il girone di ritorno, Motta ha rilasciato a margine alcune dichiarazioni che confermano l’interesse di soggetti (di area non Lecchese) alla conoscenza delle date in cui si dovrebbe tenere l’asta per l’acquisizione della società.
Noi ci auguriamo che a questi non Lecchesi si aggiungano presto imprenditori della città, che vogliano prendersi a cuore un patrimonio sportivo di tutta la comunità.
Adesso nessuno potrà avere alibi legati alla montagna di debiti che gravavano sulla Calcio Lecco, stante il fatto che il fallimento ha azzerato tutto.
Nell’immediato è fondamentale salvare la categoria. La salvezza della serie D aumenterebbe di molto l’appeal di una società così gloriosa e con una storia ultracentenaria.
Ripartire con gente seria da questa categoria sarebbe veramente la cosa migliore. A chiunque prenderà la società vogliamo lanciare non un
suggerimento, ma una semplice idea: perché non proporre a Mario Motta di rimanere in società con la funzione di AD?
Ci parrebbe una buona soluzione, visto lo spessore umano e la caratura professionale dell’uomo.
Le premesse per farcela (“Ghe La Fem”) ci sono. Le persone che si stanno muovendo dentro e fuori la società hanno i crismi delle persone “perbene”. Ricordiamole queste figure, perché da loro si può e si deve ripartire: il curatore Mario Motta, il mister Alberto Bertolini, il consulente sportivo Aldo Sensibile, il segretario Marco Mandia.
Questi sono gli uomini che con la squadra dovranno portare la Calcio Lecco 1912 in un porto sicuro, al riparo dalle tempeste.
E allora: Buon anno vecchio Cuore Bluceleste!
Ghe La Fem? Sì! Ci riusciremo, come sempre.
Lynotipe