Le ultime due recenti sconfitte subite dal Lecco a opera di Virtus Bergamo e Olginatese, oltre che complicare di nuovo la classifica, hanno gettato nella preoccupazione e nello sconforto gli appassionati tifosi blucelesti.
I confortanti risultati ottenuti prima di queste due inopinate sconfitte avevano illuso un po’ tutti che la salvezza diretta tutto fosse fuorché un miraggio.
Il passo dall’illusione alla disillusione è stato repentino. Così di nuovo lo scoramento e il pessimismo hanno preso possesso dei pensieri dei tifosi.
Crediamo però si debba fare chiarezza su questa difficile e sciagurata stagione. Iniziata come sappiamo, approdata a un fallimento, e gestita nella fase successiva allo stesso fallimento con pochissime risorse economiche.
La conseguenza di questo deve ricondurre le aspettative di tutti noi alla realtà dello stato dell’arte.
Premesso il buon lavoro di mister Bertolini, sappiamo però con quale organico si debba fare conto.
Il Lecco ha una squadra di ragazzi molto giovani, rimpolpata da due o tre elementi con esperienza di serie D o categoria superiore.
Questo però non basta, o meglio non è sufficiente per garantire la “freddezza” di gestione delle partite nei frangenti critici. La dimostrazione è l’ultima sconfitta di Olginate.
Manca, e lo si nota in tutti gli incontri sino a qui disputati, un uomo d’area di rigore ma anche di esperienza, insomma un ” bomber” vero che si faccia rispettare nell’area avversaria e che produca sopratutto gol.
Qui siamo alle note dolenti. Se ci si aspettava che dopo il disastro della gestione Meregalli, e l’avvento del curatore fallimentare, ci fossero alle viste generosi investitori o sponsor, beh questo non è accaduto.
Certo un attaccante di esperienza, se ci fossero stati due soldi, si sarebbe trovato…
Così non è stato. Facile trovare le cause del “mancato avvicinamento” alla Calcio Lecco in difficoltà.
Non è solo il momento economico complicato (nazionale, certo, non solo Lecchese): un disamore da parte di certa imprenditoria locale è palese, forse anche motivato.
Inutile ricordare che se siamo giunti a questo punto, all’origine dei guai della gestione sportiva/amministrativa troviamo una ex proprietà locale, Lecchese. Tutto quello che è poi accaduto e degenerato, parte da lì.
Tornando all’attualità, bisogna cercare assolutamente la salvezza in campionato. Sia salvezza diretta (obiettivo difficile ma perseguibile) oppure salvezza attraverso i temuti play-out.
Nel contempo, e questo non è un problema di carattere tecnico, a maggio si dovrebbe tenere la prima asta per l’acquisizione della società.
Lasciateci dire che sarà sicuramente disertata da eventuali interessati compratori, questo perché il prezzo possa scendere nelle successive ulteriori sedute d’asta.
La scorsa settimana ha risolto il suo problema il Como Calcio, acquisito da una società con a capo la signora Essien.
Nel caso Como si era partiti dalla prima asta con un valore di 950.000 euro, per poi scendere dopo altre due aste andate deserte a un valore di acquisto di 237.000 euro.
La disparità tra la prima richiesta e la cifra della conclusione fa ben comprendere quale potrebbe essere l’iter dell’asta che riguarderà la Calcio Lecco.
Anche per Como non vi sono state offerte di operatori economici locali e nemmeno delle province vicine.
Come già abbiamo invocato in un altro nostro editoriale, serve che la Lecco sportiva, quella politica, quella dell’informazione, disegni scenari in cui chi prenderà la Calcio Lecco possa essere sì interessato al fatto sportivo, ma abbia anche la necessità di rientrare dei capitali investiti, in ragione del fatto che le società di calcio hanno bisogno di un apporto economico continuo e costante.
Fare finta che al mondo, soprattutto al mondo di oggi ci siano sprovveduti pronti a gettare denaro in cambio di niente, lascia ironicamente increduli.
Dobbiamo superare la maliziosa mentalità della malfidenza, aprire al nuovo senza prevenzione.
Diversamente si continuerà con lo stesso spartito delle ultime nefaste stagioni.
Nel titolo, questo editoriale riecheggia l’equivalente inglese di “più o meno”.
Alle domande che ci rivolgono tanti tifosi sul futuro della Calcio Lecco, sugli assetti societari stabili, non disponendo di molte risposte, rispondiamo: “more or less”.
Certo, la speranza è che le risposte che avremo dal futuro non siano: più o meno, ma solo più!
Lynotipe