Tracciamo il bilancio del campionato di Serie B 2017/18 con l’allenatore della squadra bluceleste. «Mai accaduti così tanti problemi nei miei 33 anni di carriera»
Una stagione complicata. E, per questo, comunque positiva. Non ha dubbi coach Massimo Meneguzzo nel tracciare il bilancio del campionato 2017/18 del suo Basket Lecco. A una settimana dall’eliminazione al primo turno di play-off contro Urania Milano, rileggiamo a bocce ferme il film della stagione.
«Mi dispiace per come è finita, ma per me è una stagione estremamente positiva», spiega. «Alla prima giornata, per le note vicissitudini, abbiamo perso due punti contro Rimini che poi è retrocessa. Con quella vittoria avremmo fatto 38 punti e raggiunto così il record del Basket Lecco in Serie B. Subito dopo si sono verificati problemi con l’infortunio a Calò, i guai alla gola di Balanzoni e successivamente, uno alla volta, infortuni traumatici gravi a diversi giocatori. In 33 anni di carriera non mi era mai accaduta una situazione simile».
Eppure avete veleggiato nelle prime posizioni sino alla penultima giornata di regular season.
«Se questi ragazzi non fossero stati così coesi, con l’ambizione di stare in alto, non saremmo arrivati così in alto. Ai play-off ci arrivi con tante energie spese per stare con i primi. Abbiamo accarezzato il sogno di poter chiudere secondi, quindi quarti, ma siamo giunti sesti. Contro Urania, che fa della forza fisica la sua qualità principale, siamo arrivati con troppi problemi e giocatori ancora non a posto fisicamente».
È l’unico rammarico che ha avuto durante la post-season?
«In questi giorni sto studiando un po’ il sistema di gioco. L’ultima partita ha messo in risalto che, pur avendo perso, abbiamo avuto una differenza importante con 66 possessi nostri e 48 di Milano. In Gara uno siamo stati comunque capaci, pur perdendo con uno scarto ampio, di collezionare 69 possessi contro i 60 loro. Ciò vuol dire che il gioco e l’intensità ci sono stati, ma non avevamo più benzina per essere lucidi nelle scelte».
Quanto cambierà il Basket Lecco del prossimo anno?
«Dovremo cambiare qualcosa, soprattutto aumentare la fisicità dei nostri esterni e mantenere la stessa fisicità sui giocatori interni, andando a vedere quali situazioni di mercato si apriranno o si chiuderanno. Serve un roster a nove elementi. Abbiamo il miglior pivot del campionato, Balanzoni, e ragazzi come Cacace che a Lecco hanno espresso potenzialità che in alcuni momenti erano sconosciute agli addetti ai lavori. È normale che entrino nelle mire di società che possono garantire condizioni economiche superiori. Ci auguriamo di riuscire a trattenerli, perché altrimenti significherebbe ricominciare da zero. Negli anni precedenti, in una maniera o nell’altra, abbiamo cambiato molto. Dovremo capire la progettualità societaria per il futuro e le ambizioni dei giocatori».