Soldi? No, “semplici” ambizioni che manterranno vive le riserve sino a sabato o domenica: Riccardo Capogna le scioglierà in quel momento.
Guadagnata la Serie C sul campo con il Gozzano, trascinato con 19 reti in 41 presenze totali, 17 in 36 apparizioni durante il campionato, il 30enne bomber romano, che a Lecco ci vive e ci ha costruito la sua famiglia, ci vuole pensare ancora qualche ora prima di dare una risposta certa al patron Paolo Di Nunno. E non per una questione meramente economica, anche perchè l’offerta bluceleste non sarebbe l’unica allettante in quel senso.
“Ho incontrato il pres – ci spiega Capogna – e devo dire che mi ha fatto ben capire la sua volontà di riprendermi con lui dopo l’esperienza di Seregno (’15-’17, ndr). Certamente la figura di mister Gaburro per me è un incentivo, dato che sono ormai uno dei suoi uomini dopo la recente vittoria in Piemonte. Ci tengo a precisare, nel frattempo, che non ho ‘rotto’ con Di Nunno e tantomeno l’ho fatto per i soldi. Ho di fronte molte offerte, tra cui quella del Gozzano stesso, ma non ci sono dubbi su una cosa: se rimango in Serie D, Lecco non ha eguali.”
Il suo eventuale ritorno riallaccerebbe un filo rottosi al termine della stagione 2015: nel biennio in bluceleste realizzò 27 gol in 64 partite, non certo bruscolini per un centravanti che vestiva i colori della sua città d’adozione dopo una prima parte di categoria non particolarmente fortunata. Dopo anni di quarta serie, Capogna è stuzzicato dalla possibilità di mettersi in mostra anche in Serie C; dall’altra parte c’è la voglia di vincere il campionato in quella che lui chiama, durante l’intervista, “la mia città”.
Ambizione legittima dopo un’annata di consacrazione professionale nel periodo della massima maturità per un calciatore: “Non sono l’unico che sta pensando di rimanere in Serie C, come non sono l’unico che sta pensando di seguire il mister a Lecco. Con me o senza di me, il gruppo potrebbe anche essere di sole tre-quattro persone, ma posso garantirvi che sono tutti professionisti e uomini veri.”
