Dopo anni di corteggiamento, Jordan Pedrocchi è un giocatore alle dipendenze del presidente Paolo Di Nunno.
Già cercato a più riprese dai tempi di Seregno, il regista di scuola Milan ha già sfiorato anche la Calcio Lecco 1912 (estate 2012, mancato accordo con Raineri), ma, a 27 anni, ha trovato l’occasione giusta per buttarsi in una grande sfida. Lasciato il Pontisola dopo quattro anni, ben più di centoventi presenze e oltre venti gol, è approdato in bluceleste per cercare di ottenere un grande risultato come quello della vittoria del campionato di Serie D.
Scelto da Gaburro come metodista davanti alla difesa, ha saputo usare sia spada che fioretto, rifordendo di palloni Segato, Pèrez e Lisai e trovando anche le verticali giuste con cui spingere in avanti l’azione. Manca solo il cioccolatino più buono da scartare: le sue capacità balistiche da fermo sono conosciutissime in categoria e in casa della Virtus Bergamo ha già mostrato un cameo della pericolosità che può fornire alla causa.
“Aspettavo la chiamata di una piazza così importante da tempo – ha spiegato Pedrocchi a Lecco Channel News -. L’intesa con i miei compagni cresce di partita in partita, com’è normale che sia. Il mister? Lo trovo molto più carico rispetto a qualche anno fa, ma per il resto la persona è la stessa di Ponte San Pietro”.