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Calcio Lecco, Strambelli: «Giocherei anche a luglio e agosto. Futuro? Ne parlerò con la società»

L’esterno offensivo bluceleste, 17 presenze con 4 gol e altrettanti assist, a TMW: «Non paragonateci ai giocatori di Serie A e Serie B»

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Tempo di lettura 3 minuti

Giocare in estate, nel periodo generalmente dedicato alla preparazione per la nuova stagione sportiva. È il pensiero di Nicola Strambelli, leader offensivo della Calcio Lecco 1912 che una decina di giorni fa ha fatto rientro in Puglia dal capoluogo manzoniano, esattamente come mister D’Agostino e altri compagni di squadra. Dal Sud Italia l’esterno, 4 gol e altrettanti in assist in 17 presenze, ha risposto alle domande di TuttoMercatoweb.com, toccando anche il tema del futuro.

«I primi 15 giorni di quarantena li ho trascorsi a Lecco, poi sono tornato a casa – ha detto Strambelli al noto portale -. Qualche mio compagno, però, è rimasto e ci sentiamo quotidianamente anche per tenerci informati su quello che succede in città. Quello che dico a Lecco e ai nostri tifosi è di tenere duro, perché solo così potremo tornare a fare quello che ci piace il prima possibile. Adesso sono a casa con la mia famiglia – continua il giocatore pugliese – e la mia giornata trascorre fra bambini e allenamenti che la società ci ha assegnato in questo periodi di inattività».

La ripresa dei campionati, ora come ora, è un pensiero lontano nella mente di tutti: «Al momento la priorità del Paese non può essere certamente la ripresa dei campionati: c’è la salute delle persone da salvaguardare e tutto il resto passa in secondo piano. Quando però la situazione si sarà assestata non ci dovrebbero essere problemi per riprendere l’attività, anche a luglio e agosto. Non ci alziamo alle 5 di mattina per fare lavori di fatica: siamo dei privilegiati e non dobbiamo dimenticarcelo. Il nostro ritorno in campo, poi, potrebbe essere anche il modo giusto per allietare almeno qualche ora alle tante persone che hanno sovverto a causa di questo virus».

Tema importante e molto chiacchierato è quello del taglio degli stipendi: «Di questo ne ho parlato sia con i miei compagni di squadra che con altri ragazzi con cui ho e abbiamo giocato in passato. Quello che non fa piacere è il paragone con la Serie A e la Serie B dove le cifre che un calciatore percepisce sono ben diverse da quelle che si vedono in Serie C. La nostra quotidianità parla di mutui da pagare e figli da far crescere con ingaggi che spesso sono al minimo sindacale. Una situazione che chi ci dovrebbe difendere non dovrebbe dimenticare. Dico questo perché tre anni fa la mia società di allora, il Matera, è fallito e ancora non sono riuscito a prendere ciò che mi spettava. E si tratta di sette mesi di stipendi non corrisposti».

Sul futuro: «Sono arrivato a Lecco a stagione già iniziata e in un periodo negativo. Con il tempo ci siamo ripresi e speriamo di continuare sulla stessa falsariga anche quando si riprenderà a giocare. Del mio futuro ne parlerò a fine stagione quando né io né il club avrà altri pensieri in testa».

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