Una settimana e un giorno fa la Federazione Italiana Pallavolo metteva fine alle velleità per la stagione sportiva 2019/2020. La notizia, scontata e fondata su ragioni validissime come quelle della pandemia di Coronavirus, ha lasciato il giusto gusto amaro in casa AcciaiTubi Pallavolo Lecco Alberto Picco. In testa dalla prima giornata sino alla sospensione, la Prima Squadra biancorossa si sarebbe giocata proprio in quei giorni la Coppa Italia di Serie B1. “Tanta roba”, si può tranquillamente dire in questi casi. Filo conduttore tra passato, per nulla remoto, e presente è Martina Martinelli, opposto biancorosso che un anno fa si giocava per la prima volta in carriera i play-off promozione per accedere alla seconda categoria nazionale.
Oggi, invece, ci parla dalla zona più colpita dal Covid-19: «Quello che si era percepito in palestra a Lecco nell’ultimo periodo di allenamento personalmente l’avevo visto già al lavoro due settimane prima, perchè si aspettava solo l’istituzione della zona rossa nel Bergamasco. La situazione che vivevo vicino a casa mi aveva portato a preoccuparmi per quello che sarebbe potuto realmente succedere, mentre all’inizio lì sembrava tutto un altro mondo». In questi giorni la giocatrice biancorossa sta vivendo un graduale ritorno alla normalità, grazie al rientro al lavoro «con le dovute cautele».
Rotto il ghiaccio, parliamo di sport: «Dispiace interrompere una stagione come la nostra, ma grandi alternative non ce n’erano. Sono stata d’accordo, non poteva andare in modo diverso, riprendere a giocare sarebbe stato difficile, se non impossibile, a livello fisico e mentale. L’annullamento, comunque, non cancella quanto di positivo abbiamo fatto: stavamo disputando un buonissimo campionato, con la qualificazione alla Coppa Italia conquistata».
I successi non si costruiscono mai da un giorno con l’altro: «Come ciascuna delle altre ho cercato di affinare le cose che non mi soddisfacevano per migliorare, lavorando di settimana in settimana, di partita in partita. Se gioco a pallavolo è perché voglio migliorare e perché so di poterlo fare». Da un palleggio all’altro nelle due annate biancorosse, con la “staffetta” Stomeo-Dall’Igna in cabina di regia: «Sono due palleggiatrici abbastanza diverse, ma mi sono trovata bene con entrambe e mi ritengo fortunatissima ad aver condiviso con loro due campionati. Non saprei dire quali sono le differenze maggiori, francamente».
Ora è tempo di rapidi bilanci e ragionamenti sul futuro prossimo: «Chiusa una stagione si deve pensare a quella dopo. Sarà compito della società formare il nuovo gruppo: qualsiasi squadra, con tanta voglia di migliorare, può fare bene. Non siamo state le migliori in qualsiasi cosa, ma ha fatto la differenza la nostra voglia di lavorare, che non è mai mancata durante gli allenamenti. Mi auguro si possa creare un gruppo così. Ripartendo da questa squadra? Si, certo».
Un messaggio alle compagne non può mancare: «Non voglio scadere nelle banalità (ride, ndr). Mi sento solo di dir “grazie” a loro, allo staff e alla società, perchè non è scontato trovare una situazione del genere nel mondo dello sport. Solo in un campo di pallavolo puoi provare le emozioni che abbiamo sentito quest’anno».