Una stagione ambiziosa. Un concetto che in casa Calcio Lecco 1912 è stato espresso ormai due settimane fa, quando il “Rigamonti-Ceppi” ospitò il taglio del nastro della nuova stagione. Il medesimo concetto che il Dg Angelo Maiolo, il Ds Domenico Fracchiolla e mister Gaetano D’Agostino hanno espresso venerdì sera durante “AspettateC”, settimanale appuntamento andato in onda su Sportitalia e dedicato al nuovo corso bluceleste.
«Il presidente Di Nunno ha sempre dato il massimo per il Lecco, è un vincente di natura – ha introdotto Maiolo -. Ha instaurato un ottimo ambiente, i giocatori stessi vengono volentieri da noi: stiamo già programmando il futuro, con la speranza di fare ancora meglio di quanto realizzato nella stagione passata, dove abbiamo avuto dei piccoli problemi. Con D’Agostino c’è stata la svolta, ma questo perché lui è un uomo prima ancora che un professionista: con il sudore e l’anima ha dimostrato di saperci fare, il Lecco e tutta Lecco gli vogliono bene. La Serie C? E’ un campionato tosto e dispendioso, non so adesso quante squadre si iscriveranno, qualcuna salterà, ma a noi Di Nunno ha dato una grande possibilità e dobbiamo ripagarlo».
Sulla stessa falsariga anche Fracchiolla, recentemente nominato al ruolo di Direttore Sportivo: «Con D’Agostino abbiamo lavorato insieme anche a Francavilla, abbiamo le stesse idee e adesso vogliamo dare un’identità ancora più forte alla squadra, unendola con il territorio. Stiamo, a tal proposito, implementando il Settore Giovanile, ma vogliamo portare in squadra anche elementi over del territorio, per esprimere la nostra lecchesità, che deve essere un punto di forza. Vogliamo comunque una squadra ambiziosa, in Serie C si deve correre tanto, ma non facciamo proclami, vogliamo solo rendere felice il presidente: alzeremo l’asticella anche dal punto di vista societario, lavoriamo in tal senso, poi penseremo alla squadra».
Mister D’Agostino è intervenuto da Roma, dove abita: «Sono felice di aver prolungato il mio contratto con il Lecco, mi hanno dato la possibilità di programmare e avere autonomia nel lavoro, ma anche la libertà di poter scegliere dei giocatori consoni a quello che voglio fare. Inizialmente non ero stato accolto bene dalla piazza, ma è normale quando si prende il ruolo di un vecchio allenatore che la piazza ama, però noi professionisti sappiamo di andare incontro a certe dinamiche. Io sono arrivato in Lombardia e sono rimasto soprattutto per Maiolo, è stato una sorta di padre sportivo per tutti, ma un grazie lo devo anche al gruppo, che ha fatto veramente grossi sforzi per andare avanti e avere un ritmo da Lega Pro che ci ha poi portati alla salvezza: ho visto un bel calcio e risultati pesanti che ci hanno messo in sicurezza e che ora ci fanno programmare con serenità il futuro. Voglio vedere giocatori dediti al sacrificio che sappiano sognare: il mio obiettivo è quello di arrivare in Serie A e so che posso farlo attraverso i giocatori».
Il tecnico ha zero dubbi sulla promozione a tavolino del Monza: «Per quello che hanno fatto il girone ha preso un certo indirizzo. I brianzoli possono fare tranquillamente anche un ottimo campionato in B, già oggi hanno una rosa da metà sinistra della classifica».
