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Picco Lecco, “via” alla stagione. Righetti: «Verso i cinquant’anni di attività, entrai da ragazzino… Grazie a chi permette di stare in palestra»

Il presidente della storica società biancorossa la guiderà verso il cinquantesimo compleanno: entrato nel gruppo a quattordici anni, non l’ha più lasciato

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Lunedì pomeriggio alle ore 16.00 le giocatrici dell’AcciaiTubi Pallavolo Lecco Alberto Picco hanno fatto il loro ingresso sul parquet del “Bione” per avviare la nuova stagione sportiva. Distribuzione del materiale, test atletici e cena di squadra sono stati i momenti che hanno scandito il primo contatto tra staff e giocatrici: immancabile, il presidente Dario Righetti ha portato il saluto della società, che si avvia verso l’ambito traguardo dei cinquant’anni di attività sul territorio lecchese. Mezzo secolo che il pres ha vissuto in varie vesti, sin da quella di giocatore in giovane età.

«Il clima è scanzonato, com’è normale che sia – spiega il presidente -. Affrontiamo la stagione con due grandi novità: prima di tutto il cinquantesimo della “Picco”, all’interno della quale sono entrato a quattordici anni con l’attuale segretaria Paola Balbiani. Ci tengo a ringraziare tutte le persone che hanno dato il loro contributo in questo periodo; aldilà dei risultati sportivi, assolutamente importanti, questa è una bella soddisfazione per il territorio. La seconda novità, chiaramente, è quella del Covid: per la prima volta penso alle grandi complessità, ma siamo anche in buona compagnia delle altre società sportive coinvolte. Ringrazio tutti i collaboratori che, in questo mese e mezzo, si sono dati da fare per organizzare tutti i protocolli previsti dopo aver sondato vari legali, sia per quanto riguarda la Prima Squadra che per il Giovanile. L’orgoglio è quello di presentarsi con la voglia di perseguire i medesimi obiettivi di dodici anni fa in ambo i campi: faremo una Prima Divisione al posto della Serie D, vista la giovane età delle giocatrici, mentre la Prima Squadra è ambiziosa».

La chiave del successo? La solita: «Il team, perchè tutti lo dicono ma è difficile da realizzare davvero, perchè tutte le individualità vanno fatte convivere. Menti e cuori diverse fanno emergere delle complessità: ci proviamo, di questi tempi è difficile anche economicamente, non è semplice reperire i fondi ed è un altro fattore da gestire».

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