I giorni post Grosseto-Lecco rappresentano, in parte, cosa sia la memoria selettiva. Dalla Toscana, infatti, arrivano le pesanti proteste per la direzione arbitrale del signor Carrione di Castellammare di Stabia, primo arbitro del convulso match, deciso da una zuccata di capitan Andrea Malgrati al minuto numero novantaquattro. Il pomo della discordia, almeno in casa biancorossa, è il gol annullato a Ciolli per il contatto Cretella-Pissardo: un intervento a gamba tesa sulla testa del portiere bluceleste valutabile solo e solamente come irregolare. C’è intenzionalità, c’è pericolosità, c’è il tocco sul capo del numero uno lecchese: insomma c’è tutto per prendere questo tipo di decisione, seppur non condivisa dal secondo assistente arbitrale. Tra le fila dei Grifoni, invece, il fresco ricordo del torto subito a Pontedera, dove la rete venne annullata per una carica inesistente sul portiere, ha portato a valutare l’episodio in maniera diametralmente opposta.
Gli altri episodi dimenticati
Sino a questo momento abbiamo parlato di un episodio pesato anche con faziosità dalle varie parti. Veniamo alla memoria selettiva, dunque, perchè da nessuna parte (né sulle cronache toscane, né su quelle nazionali), abbiamo trovato delle parole spese per valutare altri due episodi che, a nostro giudizio, non sono discutibili: al 24′ del primo tempo l’ottimo Boccardi scatta da una posizione che può essere solamente irregolare e rischia di causare l’autogol di Malgrati, anche fortunato nel salvataggio in extremis. Poi, al 13′ della ripresa, tocchiamo l’apice: Bolzoni verticalizza e trova Moleri, steso nettamente da Gorelli con una spallata all’altezza della linea dell’area (il video); sarebbe un rigore grande come una casa, invece Carrione disegna una sfera con le mani e lascia proseguire. Avete riscontrato la medesima solerzia nella segnalazione di questi due episodi lapalissiani? Noi, francamente, no: di fronte abbiamo un chiaro esempio di memoria selettiva annebbiata dalla rabbia. Saremo tutti d’accordo solamente su un aspetto: Carrione, Ceolin e Collavo hanno avuto quasi cento minuti per mostrare tutta la loro inadeguatezza.