Diciassette, diciotto e diciannove. Il Lecco mette in tasca altri tre punti interni e conferma di essere la miglior squadra per rendimento interno di tutto il girone “A” di Serie C, terza di tutta la categoria dietro a Teramo (2,66 p.ti/partita) e Ternana (2,50 p.ti/partita). Anche la Pro Vercelli, agganciata in classifica al quarto posto temporaneo, è caduta all’ombra di un innevato e splendido Resegone, ferita dai colpi sferrati da Riccardo Capogna e Simone Iocolano, splendida coppia gol da cinque gol nelle ultime tre uscite. Debutto positivo anche per Gaetano Mancino, alla prima panchina da primo allenatore stante l’assenza, causa squalifica, di mister Gaetano D’Agostino.
La miglior partita interna stagionale?
«Concordo, è stata la più bella delle gare disputate finora. Abbiamo vinto quasi tutti i duelli nelle due fasi, davanti abbiamo concretizzato un po’ meno, ma quelle due o tre palle-gol le abbiamo buttate dentro».
L’ingenuità di Marzorati si protrarrà fino a Olbia:
«Nel reparto difensivo stiamo sempre avendo problemi e questa espulsione ci condiziona inevitabilmente. Contiamo di recuperare qualche giocatore in vista della prossima trasferta»
Scelte importanti soprattutto a centrocampo e in attacco:
«Sapevamo che la partita avrebbe avuto ritmi alti, in mezzo al campo abbiamo dato dinamismo con Lora. Siamo riusciti a vincere molte seconde palle e a trovare i giocatori tra le linee. Abbiamo ottenuto un risultato meritato che dedichiamo ai tifosi».
Emozioni da debutto:
«Prima della partita ero molto emozionato, dico la verità. Non era semplice, ma l’emozione si è poi trasformata in concentrazione. I ragazzi erano solo da incitare, c’è stato veramente poco da correggere».
Su Kaprof:
«Prova buona, arrivava da un momento “no” a livello fisico e si è dovuto adattare, cercando la condizione fisica idonea. Ha fatto una partita bellissima e speriamo si possa ripetere mercoledì».
Rendimento interno e rendimento esterno sono distanti:
«Quando giochiamo sul nostro campo siamo avvantaggiati, quando si va fuori casa siamo più dei diesel che impiegano del tempo a entrare in partita».
Iocolano: «Casa-trasferta? Un fatto mentale»
Rigore conquistato e splendido gol segnato: in soldoni, la partita di Simone Iocolano è stata quella di un giocatore ancora una volta estremamente incisivo e decisivo.
Dopo il rigore è diventata la tua gara:
«Non era facile, è stata veramente una partita difficile. Loro ci riattaccavano e hanno reso necessaria un’ottima fase difensiva. Noi siamo questi, troviamo sempre il modo per renderci pericolosi».
Lecco che sa costruire, pur senza avere un vero finalizzatore:
«Capogna fa la punta di riferimento, ma ogni gara ha bisogno di un’interpretazione diversa».
Con Kaprof può giocare più avanzato:
«Juan aveva bisogno di un attimo per entrare nell’ottica del nostro calcio. E’ entrato bene».
Come migliorare il rendimento esterno?
«E’ solo un fatto mentale, quando saremo tutti così aggressivi anche fuori casa poi le giocate verranno naturalmente. Ci siamo lavorando su».
Al Lecco manca la conferma della prova del nove?
«Ogni partita lo è, in realtà. Semplicemente bisogna cercare di affrontare tutte le partite nello stesso modo».
Sull’esultanza del sorriso:
«E’ nata nel momento in cui sono andato all’Entella per scelte tecniche. Dopo un mese in cui sono stato giù mentalmente, ho segnato alla prima partita e ho avuto quella reazione istintiva. Da lì ho deciso di portarla avanti».
Lora: «Ho lavorato per farmi trovare pronto»
Prima da titolare tra le mura amiche per Filippo Lora, che ha sfruttato appieno la sua chance in mezzo al campo.
Una partita di grande qualità e quantità:
«Ho lavorato due mesi per farmi trovare pronto, c’era da lavorare per adattarsi anche a livello tattico. Sono contento».
Come ti senti?
«Bene, ho dovuto cambiare modo di giocare ed è servito un po’ di tempo».
Com’è stato l’adattamento?
«Mi sono trovato già abbastanza a mio agio in campo, diciamo che la prestazione della squadra mi ha aiutato e io ho aiutato la squadra con la mia prestazione».
La coppia con Bolzoni:
«E’ facile trovarsi bene con un giocatore del genere, ha una carriera che parla per lui».
Il rigore ha sbloccato mentalmente la squadra?
«In realtà nasce da un ultimo passaggio fatto bene, a furia di fare la partita così l’episodio è arrivato. E’ tutto frutto di ciò che abbiamo preparato».