Nella serata di martedì 22 dicembre, presso la sala formazione del Palataurus di Lecco, è stata svelata la divisa da gara ufficiale della prima squadra dell’AcciaiTubi Pallavolo Picco Lecco, capofila nostrana che sarà ai nastri di partenza, il prossimo 23 gennaio, del Campionato Nazionale di Serie B1 Femminile.
La maglia biancorossa indossata da Stefania Dall’Igna.
Realizzata in collaborazione con il nuovo Technical Sponsor Mizuno, che da questa stagione sportiva è entrato a far parte della famiglia biancorossa, la nuova divisa ufficiale, presentata dal Presidente Dario Righetti e dal diesse Alessandro Alippi, vuole rappresentare tutta la società e i suoi sostenitori:
- Collaborazione e aiuto reciproco: sul fianco destro è posto il logo del progetto “AIUTIAMOCI”, promosso dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese, al quale la Pallavolo Lecco Alberto Picco ha aderito fin dal primo lockdown.
- Territorialità: sul fianco sinistro vi sono i loghi dell’associazione “Gruppo Volontari del Campanile di San Nicolò” e del Comune di Lecco, segno del forte legame che lega la società biancorossa al territorio e alla nostra città.
- Ricordo: anche se fisicamente non potrà più essere in palestra, la Pallavolo Picco Lecco ha voluto ricordare, con un logo che rappresenta le sue iniziali sul cuore, il ricordo indelebile del “Past President” Luciano Lavecchia, che rimarrà per sempre con noi.
- Festeggiamento: nel 2021 la società festeggerà il suo 50° anniversario di fondazione, rappresentato sulla maglia dal logo commemorativo creato per l’occasione.
Al centro ci sarà ancora il logo di AcciaiTubi, azienda che da tempo affianca il suo nome a quello della Picco Lecco: «Ho capito il senso di questo connubio Picco-Fondazione Comunitaria, che mi ha colpito fortemente – ha detto Marco Berera, Presidente dell’impresa -. Educazione, scuola e sport per noi viaggiano insieme, nel caso della Picco Lecco l’emulazione delle ragazze della Prima Squadra da parte delle atlete più giovani ha una ricaduta importante sul territorio. Le risorse economiche si trovano assolutamente, c’è tanta gente che è disposta a seguire progetti molto seri. Su cultura ed educazione si basa la nostra società».