29 punti accumulati, 8 vittorie, 5 pareggi, 6 sconfitte, 26 gol fatti, 21 subiti, tre punti di distacco dal terzo posto, undici dal secondo, tredici dal primo, una convinzione incrollabile: si poteva far sicuramente di più ed essere alle spalle del duo di testa. E’ la sintesi della lunga analisi sul girone d’andata della Calcio Lecco 1912: 19 partite che hanno messo in luce tante positività in casa (6 vittorie, 2 pareggi, 1 sconfitta, voto 7,5), tante pecche lampanti nelle gare disputate lontano dal “Rigamonti-Ceppi” (2 vittorie, 3 pareggi, 5 sconfitte, voto 4,5) e lasciano anche con un discreto amaro in bocca per le tante occasioni lasciate per strada. Occasioni che vanno interpretate anche come possibilità sparse di ottenere un punto nelle occasioni in cui non ne sono proprio arrivati: in un campionato tutto sommato equilibrato, i pareggini possono fare una gran differenza quando si tirano i conti. La nostra valutazione globale è il 6 che esce dalla media matematica tra il rendimento interno e quello esterno: il Lecco non ha la squadra più forte del campionato, ma avrebbe potuto essere tranquillamente e solidamente alle spalle di Renate e Como, quest’ultima compagine battuta ampiamente (0-3) in un Derby del Lario che ha fatto la storia, ma non può bastare per coprire le lacune dei blucelesti da trasferta.
Difesa
Tra i pali si sono alternati Bruno Bertinato prima e Marco Pissardo poi. Entrambi hanno mostrato cose positive, ma, visto il rendimento del compagno di reparto, sarà difficile per il portiere italobrasiliano tornare a vestire una maglia da titolare.
Il battaglione dei centrali è stato nettamente quello più colpito da squalifiche e infortuni: sempre convocato e quasi sempre sceso in campo il più che promettente Mattia Capoferri, mentre i panni del quasi insostituibile li ha vestiti il più esperto Vedran Celjak. Tante partite anche per i senatori Ivan Merli Sala e Andrea Malgrati, mentre Cristian Cauz ha perso tanto minutaggio a causa di alcune noie fisiche. La grande incognita è quella rappresentata da Leonardo Raggio: sempre convocato, non ha mai messo piede in campo, nemmeno per un minuto; francamente una gestione non comprensibile, anche visto lo status di under.
Centrocampo
Quasi sempre “a quattro”, di rado “a cinque”, è stato il reparto su cui si sono concentrate tante critiche. Marotta è stato iper-impiegato, anche quando avrebbe avuto bisogno di rifiatare, con il tempo Bolzoni si è preso i gradi dell’insostituibile anche per via dell’infortunio occorso a Giorgio Galli, unico mediano a trovare la via del gol. Tanti ingressi per Lora, che dal primo minuto ha mostrato anche cose egregie, e Moleri, ultimamente uscito dalle rotazioni. Tante chanche, e tante critiche, per Giudici, che potrebbe partire, mentre Purro è fermo da mesi per un problema fisico non meglio precisato. Buono, con punte di eccellenza, il comportamento degli under Nesta e Nannini: alle loro spalle ci sarebbero Porru e Haidara, ma solo il secondo ha avuto l’opportunità di mettersi, per quanto minimamente, in mostra; nè per l’ex Cagliari nè per Del Grosso, ora al Lavello (Serie D) in prestito c’è stata una reale presa in considerazione. Come per Raggio, anche sulla gestione di questi under rimane un bel punto interrogativo. Con il tempo vedremo collocazione e qualità di Foglia, prelevato dall’Arezzo.
Attacco
Indubbiamente la prolificità del reparto ha risentito della lunga assenza di Simone Iocolano, che prima e dopo l’infortunio muscolare ha dimostrato perché sia considerato uno dei giocatori più decisivi della categoria. Con lui Capogna, nonostante qualche errore sottoporta di troppo, ha trovato la via della porta con regolarità, ma anche Mastroianni si è fatto valere visti i tanti ingressi a gara in corso e le poche gare giocate da titolare. L’incognita è quella legata a Juan Kaprof, che potrebbe partire ma probabilmente meriterebbe altre 19 partite prima di essere giudicato definitivamente, ma anche Mangni è incomprensibilmente sparito dai radar tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio. Parliamo di D’Anna: che la società voglia cederlo non è un mistero, che la trattativa con la Fermana per lo scambio con Liguori si ben avviata anche, che il senatore voglia rimanere all’ombra del Resegone è altrettanto noto; l’ormai celebre rigore di Sesto San Giovani ha ulteriormente incrinato un rapporto interno evidentemente già non facile, ma ciò che accadrà da qui alle ore 20.00 di lunedì 1 febbraio non è così scontato da prevedere. Di certo l’arrivo dal Catania di Emmausso priverebbe il Pallone d’Oro di Serie D 2018/2019 di ulteriore minutaggio.
Allenatore
L’abbiamo detto: tra il Lecco casalingo e quello da trasferta passa un abisso, anche in un’annata così. A volte mister Gaetano D’Agostino si è appellato al passaggio dal campo in erba sintetica a quello in erba naturale per spiegare le imperfezioni, ma è una realtà che viene vissuta senza patemi anche altrove e quindi la tesi tiene fino a un certo punto. Il punto è (e sarà sempre) quello della mentalità: con l’Albinoleffe si è visto che avere un atteggiamento esterno più guardingo può aiutare a gestire le gare in maniera migliore, ma era un fatto noto già ben prima della diciannovesima gara d’andata. Rimane da capire anche perché le rotazioni degli under siano limitate ai minimi termini: dieci sono in rosa, due sono portieri e degli altri otto tre non hanno praticamente mai visto il campo, così com’era stato per Del Grosso in precedenza; visti i cali di rendimento cui sono generalmente legati i giocatori più giovani e la frequenza con cui si è giocato, c’è da chiedersi perché i minuti siano stati divisi così poco equamente e certi non “siano visti”. Capitolo modulo: il calcio non è mai matematica e 2+2 spesso non fa 4, ma in estate la versatilità era stata spesa come parola chiave durante la costruzione della rosa; di rado, e mai a partita in corso, si è andati oltre il 3-4-3/3-4-2-1 e il 3-4-1-2/3-5-2, ma gli elementi in rosa permetterebbero, talvolta, di scendere in campo con il 4-3-3. La parola chiave per il girone di ritorno, allora, la scegliamo noi: coraggio.
Partite V P S Gol Punti PPP G. Impiegati 19 8 5 6 26:21 29 1,53 25