Calcio Lecco 1912 voto 7: “Garilli” violato dopo 41 anni grazie a una prova solida e in crescendo. Il quarto posto è una bella realtà, il terzo ha contorni ben delineati, ma è il trovato equilibrio a lasciar dormire sonni tranquilli.
Pissardo 6: pochissimo lavoro da svolgere, l’unico tiro pericoloso lo ribatte la schiena di Lora.
Merli Sala 7: nei primi venti minuti soffre Gonzi, poi cresce fino a giganteggiare e trova anche la via del gol; segna poco, ma sono sempre marcature pesanti.
Marzorati 6: ordinaria amministrazione, De Respinis è un’ombra.
Cauz 6,5: è l’unico dei centrali che fa la doppia fase, costruendo una fascia sinistra che funziona molto bene insieme ad Azzi.
Celjak 6,5: dopo l’iniziale fase di adattamento si dedica quasi esclusivamente al contenimento di Gonzi, ma i due cross più pericolosi sono di sua proprietà.
(dal 22′ st Marotta 6,5: ancora una volta, un buon ingresso in campo dalla panchina).
Foglia 6: svolge i compiti di regia finchè è necessario, poi non disdegna qualche pallone in touche quando si rende necessario.
Lora 6,5: salva con la schiena sul tiro di Gonzi, centra la traversa a inizio ripresa. Due istantanee di una partita giocata soprattutto con la spada in mano.
(dal 22′ st Masini 6: si mette largo sulla destra e aiuta, con qualche strappo, ad allungare la squadra nei minuti finali).
Azzi 7: parte così così, poi cresce e diventa una spina nel fianco del Piacenza. Riesce a fare le due fasi con quantità e qualità.
Mangni 6,5: fisicamente non sembra essere in un momento splendido, ma timbra il palo con un colpo di testa imperioso e tiene su qualche buon pallone.
(dal 37′ st Moleri sv: cento volte in bluceleste, complimenti Marco!).
Capogna 6: tutt’altro che al meglio dal punto di vista fisico, si gestisce e gioca con intelligenza.
Iocolano 6,5: una partita quasi tutta di ricorsa, poi vai a vedere la sintesi e lo vedi presente in quasi tutte le occasioni dei blucelesti, gol di Merli Sala compreso.
(dal 46′ st Liguori sv).
All. D’Agostino 6,5: l’atteggiamento tattico è quello più coerente con la gara. La prestazione dei suoi cresce proporzionalmente al calo fisico che, inevitabilmente, colpisce il Piacenza. La vittoria è sicuramente figlia di una maturità, sia tattica che di atteggiamento, ormai acquisita.
Piacenza 6: tra infortuni e squalifiche mancano tre degli uomini migliori a Scazzola. I biancorossi sparano quasi tutte le cartucce nel primo tempo e, stringi stringi, il punto sfugge per un episodio.
Libertazzi 6; Martimbianco 5,5, Tafa 6, Marchi 5,5 (dal 36′ s.t. Galazzi sv); Pedone 6, Corbari 6, Miceli 6 (dal 24′ s.t. Scorza 6), Visconti 6 (dal 24′ s.t. Renolfi 6); Cesarini 5,5 (dal 13′ s.t. Lamesta 6), Gonzi 6,5; De Respinis 5,5 (dal 24′ s.t. Maio 6). All. Scazzola 6.
Arbitro sig. Giorgio Vergaro di Bari 5,5: la gestione di falli e cartellini ben poco si sposa con un match molto maschio, ma tampona parzialmente quando vede la netta simulazione di Lamesta e lo ammonisce.