I tifosi l’hanno chiamata “Giornata dell’orgoglio bluceleste”, si terrà domenica pomeriggio durante Lecco-Grosseto fuori dalla Curva Nord e proprio sulla parola orgoglio ci trova perfettamente d’accordo. In questo momento di conclamata difficoltà a esprimersi sul campo da gioco, una mano da fuori può solo che venire utile: tirar fuori energie mentali che ultimamente scarseggiano è la vera priorità in vista della gara con il Grosseto. I biancorossi si che arriveranno in Lombardia al culmine dell’entusiasmo: sono salvi da tempo nonostante una rosa che in teoria avrebbe dovuto portare a una lotta serrata fino all’ultima giornata, hanno vinto le ultime tre partite e sono in grado di esprimere un buon calcio su entrambi i fronti del tappeto verde.
Per come la vediamo noi, il fatto che siano i toscani a dover vincere a ogni costo per passare sposta di poco l’equilibrio: il fattore campo ha ancora il suo peso, ma un conto è avere 750 persone che ti circondano e remano contro, un altro dover giocare all’interno di un impianto vuoto. E poi certi obblighi possono aiutare una squadra in salute a tirare fuori quel qualcosa di più che alla fine fa la differenza. «Hanno più da perdere», ha detto il vicecapitano del Grosseto Gorelli giusto giovedì; dissentiamo: il Lecco ha tutto da perdere, domenica pomeriggio.
Orgoglio
Orgoglio, a giorni nostri, è una parola spesso abusata ma che continua ad avere un significato di un certo peso: basta una scintilla, ne siamo sicuri, per far emergere quello di giocatori che hanno dimostrato di saper lottare utilizzando gli aspetti migliori dello spirito lecchese. E proprio certi appuntamenti, oltre al supporto non sempre scontato dei tifosi, devono pungolare nel profondo una squadra che ha saputo emozionare il popolo bluceleste per mesi interi. E a cui un sesto posto non può di certo bastare.