La giusta conferma di Domenico Fracchiolla nel ruolo di Direttore Sportivo ha mostrato un primo cambio di passo della Calcio Lecco 1912 durante la preparazione della stagione 2021/2022. Ora sarà il dirigente a dover sciogliere le riserve sulla scelta del prossimo allenatore, che dovrà essere studiata nei minimi dettagli per non ricadere nello stesso errore dell’ultima stagione, quando i rapporti incrinati da mister D’Agostino e il resto dell’ambiente hanno finito per condizionare fortemente gli ultimi due e importanti mesi. Con strascico polemico annesso.
Marchionni, Domizzi o Gilardino? Donati outsider
Tanto per cominciare, sabato mattina Fracchiolla e il Direttore Generale Angelo Maiolo parleranno alla stampa nel corso di una conferenza, ma non è da escludere la possibilità che al momento presenzino anche i rappresentanti della famiglia Di Nunno. Superato questo momento formale, ci sarà quello relativo alla nomina del tecnico da avvicinare il più possibile a livello temporale. Salutato Aimo Diana, che giusto venerdì si è legato alla Reggiana con un potenzialmente biennale, e capito che arrivare a Ivan Javorcic sarà difficile per vari motivi, a oggi possiamo riassumere a tre nomi la short list dei potenziali allenatori: Maurizio Domizzi (Pordenone), Alberto Gilardino (Siena) e Marco Marchionni (Foggia). Niente che non fosse già noto ai più da qualche giorno, ma possiamo dare per assodati i contatti tra i tre mister e il direttore Fracchiolla già nei giorni che hanno preceduto la firma del nuovo contratto. Il dirigente, insomma, prima di sciogliere le riserve sul proprio futuro si è comunque portato avanti con il lavoro.
Possiamo, allora, guardare alla formazione-base che i tre hanno utilizzato nel corso delle rispettive esperienze per capire quale garantirebbe una continuità tecnica rispetto a quanto già fatto, sempre tenendo conto del fatto che lo storico è abbastanza scarno per considerare i numeri dei moduli non suscettibili di modifiche. Andando in ordine di categoria, possiamo dire che Domizzi ha schierato il Pordenone con il 4-3-1-2 durante le otto partite in cui si è seduto in panchina, ma il sistema era quello parecchio caro a mister Attilio Tesser, tanto che era stato replicato anche in Primavera. Passiamo a Marchionni: il suo Foggia, arrivato in zona play off nel girone “C”, è stato mandato in campo praticamente sempre con il 3-5-2 o con delle sfumature legate alla posizione di Curcio, bene o male il discorso che si può applicare a Iocolano nella versione lecchese. Per quanto riguarda Gilardino, infine, durante l’esperienza senese sta variando parecchio tra 3-5-2 e 4-4-2, mentre alla guida della Pro Vercelli si era affidato praticamente sempre al 4-1-4-1. Il tecnico piemontese, prossimo a chiudere un’esperienza complicatissima in Toscana, è descritto come un allenatore molto attento dal punto di vista tattico, oltre con un martello durante il lavoro settimanale.
L’outsider? Massimo Donati, vice allenatore di Angelo Alessio prima e Alex Dyer poi al Kilmarnock, prossimo al conseguimento del patentino UEFA Pro. Di recente l’ex giocatore, tra le altre, del Milan è stato accostato anche al Cosenza.