Il risultato non ha ingannato nessuno in casa Lecco: la prestazione è di quelle assolutamente positive, ovviamente, ma il 4-1 ottenuto sul Legnago verrà comunque studiato a fondo durante la prossima settimana. Fino alla rete di Masini, infatti, i veneti avevano fatto vedere le cose migliori: bravi i blucelesti a tener botta e a piazzare la stoccata al momento giusto, ottenendo lo scioglimento repentino degli avversari sotto l’ondata di calore lecchese. A spiegare la gara sono stati i tecnici, mister Zironelli da una parte e mister Colella dall’altra, oltre a Luca Giudici e Filippo Lora, sicuramente. sugli scudi.
Zironelli: «Nessuna esaltazione»
Formazione completamente diversa rispetto a Vercelli:
«Non l’ha risolta Zironelli, abbiamo messo giocatori giusti per cambiare. È sceso in campo chi ho visto meglio, da Mastroianni a Tordini e via dicendo. Non pensavo così bene, ma dobbiamo avere un profilo basso perchè sulle palle alte, nei corner, non l’abbiamo mai presa. Complessivamente siamo stati belli compatti, nonostante le qualità che ha fatto vedere il Legnago, pericolosissimo per due-tre volte. Quando la palla è ferma dobbiamo essere svegli, ma in generale sono andati bene tutti. Non abbiamo fatto bene, è solo la prima vittoria, ma a livello di atteggiamento ho visto un cambiamento, sta uscendo fuori il lavoro: le mie squadre devono tenere duro a settembre, giovani e vecchi si stanno compattando e questa è la cosa più importante. Sono contento per questo e per i tifosi, ce la meritavamo una vittoria convincente, dopo due sconfitte nelle quali non abbiamo demeritato».
Cosa non ti è piaciuto?
«Eravamo un po’ lontani, anche Ferdinando ha fatto un grande lavoro insieme a Iocolano e Tordini. Si sono trovati bene, poi la differenza l’hanno fatta gli esterni perchè i gol sono arrivati da lì. Bisogna continuare così, senza esaltarsi o demoralizzarsi, migliorando sul piano del gioco».
Due uomini su tutti: Masini e Tordini.
«Tordini non lo conoscevo nemmeno io, il merito va dato al direttore che l’ha preso al Novara. È un ragazzo generoso e qualitativamente importante, che deve fare i propri passi; non aveva mai giocato dall’inizio, se lo meritava perché da due-tre settimane va più forte degli altri. Masini può darmi anche tanto da mediano, lo conosco bene; lui e Lora hanno recuperato tanti palloni. Quella di oggi non è stata una partita semplice, l’abbiamo fatta diventare noi così».
Buona prova di Zambataro:
«L’ho tolto perchè era ammonito, vale anche per Enrici. La difesa è stata perfetta, è passato poco o niente. Sono stati tutti bravi, meritano tutti un voto superlativo: non era facile, dopo due stop, reagire così e tenere il gruppo. Perdi la prima su rigore al novantesimo, può essere una mazzata ma questo gruppo ha carattere».
Su Mastroianni, decisivo:
«Lui e Petrovic stanno facendo fatica fisicamente, Ferdinando stava meglio. Ha fatto un lavoro sporco impressionante. Aveva richieste, ma ha preferito rimanere a Lecco: gli dico sempre che è troppo generoso perchè a volte potrebbe tirare al posto di cercare il compagno. Anche Iocolano ha delle gambe importanti, vale un giocatore di novanta chili per la muscolatura che ha; siamo stati bravi a servirli bene rispetto alle altre partite, vi avevo detto che c’era da migliorare».
Giudici: «Ho sempre voluto rimanere qui»
Sulla partita:
«Sapevamo che erano aggressivi, l’avevamo preparata per prendere i difensori alle spalle. Inizialmente abbiamo faticato ad adattarci, poi è venuto fuori ciò che avevamo preparato e volevamo fare. Siamo stati bravi a sfruttare le occasioni».
Un gol che ti ripaga:
«Sono contento della mia prestazione, ho cercato di fare quello che mi ha chiesto il mister. Sono contento del gol, che ha anche chiuso la partita».
Sei coinvolto in questo nuovo progetto:
«La mia volontà era quella di rimanere qui, l’ho detto subito alla società e al mister. Sono contento e ce la sto mettendo tutta, impegnandomi in allenamento e in partita, magari imparando dagli errori passati per fare qualcosa in più».
Rispetto all’anno scorso è cambiato che…
«Avevo capito di aver deluso le attese, sicuramente per colpa mia, ma avrei voluto rimanere qui. L’esperienza a Carrara mi è servita, ma sono tornato per rimanere, mettendocela tutta e cercando di aiutare la squadra».
Si vede che i compagni ti vogliono bene:
«Sono contento, con loro mi sono sempre trovato alla grande. Moleri? È uno dei pochi, veri amici incontrati nel calcio; per lui sono mortificato per la scelta che ha dovuto prendere, sono contento perché lo vedo sereno, si è liberato di un peso».
Lora: «Noi intelligenti»
Le fasi della parita:
«Nella prima mezz’ora sono partiti bene, del resto in campo ci sono anche gli avversari da considerare. Abbiamo capito cos’avremmo dovuto per affrontare la partita, ovvero andare in verticale; abbiamo avuto l’intelligenza di capire e di applicare bene».
Il supporto dei tifosi ti ha spinto anche nel pressing?
«Il marcare il riferimento in avanti è una cosa che chiede il mister, se l’uomo è venti metri più avanti io ci vado. Avere i tifosi dà un’emozione diversa, questo è chiaro».
C’eri sempre in campo nelle fasi di gioco:
«Oggi probabilmente la fase d’impostazione dal basso veniva meno bene, è normale che il centrocampo debba fare un gioco diverso ogni tanto. Credo che adattarsi serva, a 27 anni questa cosa l’ho capita. Piena maturità? Si, certo. Il calcio mi piace e lo studio, un giorno vorrò allenare».
Ti aspettavi l’esplosione di Tordini?
«È difficile, ma obiettivamente si allena sempre con la testa giusta. Vale anche per Mastroianni, oggi importante. Quando il contesto funziona e ti aiuta, è più facile esplodere; lui ha qualità importanti e noi dobbiamo esaltare il singolo».
Come ti sei trovato in questa mediana inedita?
«Molto bene, obiettivamente è un ruolo che sto iniziando ad apprezzare parecchio. Per una carriera intera ho fatto la mezz’ala, poi ho iniziato a fare il mediano a due; come detto prima, nel contesto giusto è sempre più bello giocare. Mi sono trovato bene con Maso».
Come hai accolto Ganz?
«È stato bravo a essere scaramantico. Può chiedermi qualsiasi cosa, sia in campo che fuori dal campo: c’è un gruppo che deve coltivare questo stato d’animo, abbiamo un’amicizia importante a legarci».
Colella: «Disuniti dopo il gol di Masini»
Per la prima mezz’ora un buon Legnago:
«Sono d’accordo con la disamina, però abbiamo di fronte due ore e mezza di viaggio con quattro gol sul groppone. È un momento così, bisogna tenere duro; abbiamo fatto la nostra partita, ma è una magrissima consolazione e la dico a bassissima voce. Dopo aver preso quattro gol mi vergogno e torno a casa».
Molti cambi rispetto al Mantova:
«Chi va piano in settimana a me non piace. All’inizio bisogna trovare equilibri, non tanto di gioco ma sul lavoro settimanale, se uno fa due gol e poi cammina alla domenica si siede. Siamo il Legnago e non il Real Madrid, dobbiamo portare a casa le penne. Sono io che faccio le scelte ed evidentemente ho fatto delle scelte del c****».
È un problema di condizione?
«Se avessi la sfera di cristallo e il cappello a punta, non sarei in giro a rompermi il c**** nei campi di Serie C. Ci siamo disuniti dopo il primo gol preso, c’erano ancora due terzi di partita da giocare, ma probabilmente propongo cose non adatte ad alcuni giocatori e che vanno quindi cambiate. Sul 3-1 ne avevamo più noi del Lecco nelle gambe, siamo in crescita senza essere una squadra di velocisti. Zanetti? Dove lo metti, da sempre il 100% e gli ho fatto onestamente i complimenti perché è sempre da 10 e lode».