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“Bebeto”, benvenuto in Serie A! Lui: «Emozione incredibile». A Genova arriva anche il primo punto

Prosegue l’ascesa del tecnico di Morbegno: a Genova ha preso il posto dello squalificato Paolo Zanetti, conducendo la squadra alla conquista di un buon punto esterno

Alberto Bertolini in panchina a Genova DAZN
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Tempo di lettura 3 minuti

Strameritato. Anche per Alberto Bertolini è scattata l’ora del debutto in Serie A: domenica 31 ottobre, infatti, ha sostituito il capo allenatore Paolo Zanetti, squalificato, sulla panchina del Venezia durante la trasferta di “Marassi”, casa del Genoa. “Bebeto”, leggenda della Calcio Lecco 1912, ha guidato la squadra alla guida di un punto prezioso in chiave salvezza: i lagunari, che sono ritornati in massima serie 19 anni dopo l’ultima presenza e a inizio anno erano dati quasi per spacciati, stanno riuscendo ad inanellare delle buone prestazioni e si trovano in piena linea di galleggiamento, una lunghezza sopra lo Spezia terzultimo.

«Emozione incredibile»

«Esordire in Serie A è stata un’emozione incredibile, ma dopo il fischio d’inizio ha prevalso la lucidità – ha detto “Bebeto” in conferenza stampa dopo la gara -. È stata una partita complicata dove pur concedendo qualcosa, abbiamo strenuamente difeso il risultato con le unghie e con i denti. Dovevamo reagire dopo due sconfitte consecutive e siamo riusciti a tenere alta la concentrazione e a portare a casa un risultato positivo che dà morale. Psicologicamente era importante fare un passo avanti, e questo pareggio lo è stato soprattutto in quanto arrivato fuori casa e contro una signora squadra. Generalmente siamo più bravi a far uscire gli avversari ed a creare delle situazioni pericolose ma oggi non ci è stato semplice creare il nostro gioco fatto di palleggio e costruzione dal basso. Nonostante questo però, abbiamo avuto tre occasioni nitide per andare in vantaggio e in quanto aggressività ho visto dei significativi miglioramenti, specialmente nel secondo tempo».

Il miracolo bluceleste

Nativo di Morbegno (Sondrio), Bertolini ha indissolubilmente legato la sua vita alla Calcio Lecco 1912: dopo essersi formato nel vivaio bluceleste, ha disputato oltre 170 partite e segnato circa 30 gol, tra cui quello leggendario dell’“Euganeo” di Padova il 6 giugno 1999 nel ritorno dei play-out di Serie C1 (0-1), i due segnati alla Cremonese la stagione seguente, sempre negli spareggi, o, ancora, quello nel Derby del Lario del 12 febbraio 2001 (1-0), ancora oggi ultima vittoria interna dei blucelesti nelle gare di campionato con i cugini comaschi.

Bertolini e Calabro

Imprese che ha ripetuto anche da allenatore: tra il 18 e il 21 ottobre 2016 vive una situazione allucinante, torna il 10 dicembre 2016 e, in regime di amministrazione straordinaria, con un’ormai celebre banda di ragazziniottiene, il 21 maggio 2017, la salvezza in Serie D grazie alla vittoria al cardiopalmo (2-3, rete decisiva di Caraffa al 93′) ottenuta sul campo di Olginate. Lasciato libero dalla subentrante proprietà Di Nunno, ha iniziato a lavorare con il debuttante Paolo Zanetti: insieme hanno realizzato meraviglie con il Sudtirol in Serie C, sono passati dal tritacarne di Ascoli (Serie B) e, alla fine, hanno scelto il progetto veneziano per affermarsi anche in cadetteria. E anche in Serie A la strada intrapresa sembra essere quella giusta.

Bertolini in trionfo dopo il miracolo del 2017
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