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Petrovic a “Il Blu e il Celeste”: «Lunedì bellissimo. Qui mi trovo bene, vorrei la conferma. Con De Paola fiducia immediata, con Fracchiolla…»

Il centravanti si è sbloccato a Seregno, ma in precedenza si era visto annullare due gol regolari. Con la Pro Sesto di Capogna una prova del nove anche per lui

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Tempo di lettura 3 minuti

Tre degli ultimi cinque gol blucelesti portano firma croata. Due consecutivi di Vedran Celjak, difensore per vocazione, e uno, finalmente, di Tomi Petrovic. Il 22enne centravanti di scuola (e proprietà) Virtus Entella ha tutto per imporsi: fisico, piede, agilità, le caratteristiche del “9” moderno; ecco perché il lavoro fatto su di lui è soprattutto mentale, visto l’obbligo di essere sempre dentro la partita in questa categoria. Per ora con De Paola le cose sono vanno bene: due presenze, una buona prova a Piacenza e la prima gioia a Seregno dopo quelle cancellate ingiustamente con Renate e Juventus U23. Per ora il “10” cresciuto a Zagabria è il titolare del Pirata, che sta facendo di lui il terminale offensivo della squadra anche visto l’infortunio di Ferdinando Mastroianni. Sabato pomeriggio arriverà a Lecco la Pro Sesto del grande ex Riccardo Capogna: per Petrovic sarà una sorta di prova del nove, che nel frattempo è intervenuto, lunedì sera, a “Il Blu e il Celeste”.

Petrovic: «Sentivo la pressione, ora… Lecco, bella città»

Tomi Petrovic BONACINA/LCN SPORT

Tomi, descrivici il day after: 
«Bellissimo, ho ricevuto tanti messaggi perché tutti sapevano quanto ci tenessi a sbloccarmi. Era troppo importante per me e per la squadra. Io mi consideravo una seconda punta, ma con questo fisico devo fare per forza la prima. Sapevamo che partita ci aspettava, abbiamo giocato tutti bene e dando tutto».

La tua qualità maggiore è nella tecnica:
«Tirare di più? Non è la prima volta che me lo dicono, ma dopo la partita di ieri ho preso fiducia in me stesso e penso che ci proverò più spesso».

Ti senti un centravanti d’area di rigore?
«Dentro l’area di rigore sono abbastanza bravo, ma la Serie C è un campionato nel quale arrivano pochi palloni puliti. Qui devo lavorare io per crearmi da solo le occasioni».

Lavoro psicologico del disse Fracchiolla:
«Prima della partita con la Juventus mi ha detto di stare tranquillo, sentivo molto la pressione. Mi ha chiesto di essere più cattivo e da allora ho messo tutto dentro al campo».

Senti la fiducia del tecnico?
«A mister Zironelli non posso dire niente, mi ha insegnato tanto, ma mister De Paola mi ha dato sin da subito la fiducia e l’ho sentita».

Sei tifoso della Dinamo Zagabria?
«Si, ho giocato lì. Tra le due squadre della città la preferisco».

Come ti trovi a Lecco?
«Bene, la città è piccola e senza casino, questo a me piace molto. Mi piacerebbe essere un giocatore di proprietà, chiaro che se arrivassi a 10-12 gol vorrei provare l’esperienza in Serie B».

L’obiettivo personale:
«All’inizio era di arrivare in doppia cifra, ma è ancora possibile dopo che mi sono sbloccato».

L’esultanza dopo il gol era…
«Per la mia ragazza».

Sulla possibile accoppiata con Ganz:
«Secondo me si può fare, tante volte giochiamo insieme in allenamento e ci troviamo bene. Solo che siamo due attaccanti veri e dobbiamo capirci bene, lui è più una seconda punta e deve potersi muovere in campo più liberamente. Con lui mi trovo bene anche fuori dal campo. Con Iocolano dietro? Si, sappiamo tutti che giocatore è».

Il rapporto con Vedran Celjak:
«Fino a ora ho avuto solo due-tre compagni, non sono tantissimi. Con il Vez mi trovo benissimo, stiamo sempre insieme. È più facile quando hai un tuo connazionale in squadra».

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