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Post partita | De Paola: «Il miglior gruppo mai allenato». Ganz: «Mani all’orecchio? Mi hanno detto di tutto». Merli Sala: «La compattezza dà frutti»

Il Pirata vede da vicino l’obiettivo salvezza: «La categoria t’impone di correre, noi lo facciamo in allenamento e in partita». Per Ganz senza partita di fila a segno

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Tempo di lettura 7 minuti

L’obiettivo salvezza si avvicina molto, molto velocemente. La Calcio Lecco 1912 si conferma in palla e batte anche un buon Mantova con la classica vittoria all’inglese: non cambia praticamente il marcatore, quel Simone Andrea Ganz che sigla per due volte il tabellino, fa molto male alla sua ex squadra, si mette anche le mani all’orecchio dopo la prima marcatura e sale un altro scalino nella graduatoria dei bomber più continui. Per la squadra di mister Luciano De Paola quota 40 punti è lì a una sola vittoria di differenza, che potrebbe essere raggiunta già mercoledì durante il recupero con la Giana Erminio. Eccezionale partita anche di capitan Ivan Merli Sala, che difensivamente ha fatto valere tutta la propria prepotenza fisica nello scontro diretto con gli attaccanti virgiliani.

Post Mantova-Lecco: le parole di mister Luciano De Paola

Mister, una vittoria alla De Paola:
«Abbiamo giocato bene a tratti, è stata una partita fisica. Il Mantova ha fatto un grande mercato a gennaio, noi l’abbiamo impostata nell’unico modo possibile, stando sul pezzo. Dopo Padova ho dato una bella pettinata alla squadra, i miei giocatori devono far scoppiare il pallone sui contrasti: siamo stati attenti e concentrati, tutti, interpretando la partita come volevamo».

A volte l’esperienza non basta se non corri:
«La Lega Pro t’impone di correre, come la Serie D. Abbiamo cambiato il modo di pensare, andando sempre a 160km/h in allenamento e in partita. La nostra media punti è incredibile, Ganz sta facendo quello che altri centravanti stanno facendo poco. Le partite vanno così perchè noi vogliamo che vadano così».

Rimane un 4-2-4:
«Durante la partita con il Südtirol gli ho messo addosso questo vestito e ho capito che era quello giusto. Il nostro segreto è che le punte sono i primi difensori, inoltre c’è una fratellanza incredibile tra di loro: è il miglior gruppo che ho mai allenato».

A centrocampo si è sbagliato tanto:
«È vero, anche se nel primo tempo il loro portiere ha fatto due ottime parate. In questo momento Ganz lo terrei tutta la vita, poi il conosco il papà perché mi ha fatto vincere un campionato da calciatore».

Sul miglioramento esponenziale:
«Il segreto è il lavoro, noi non abbiamo mai avuto crampi durante la partita e portiamo il lavoro della settimana durante le gare».

Sull’impostazione tattica:
«Il mio direttore non dorme per due notti quando troviamo squadre così, mentre io sono sereno perchè so cosa mi possono dare questi ragazzi. Ho messo Merli Sala e ha fatto bene, Lora idem ma l’ho tolto dopo l’ammonizione: lavoro e umiltà, questo è il segreto. La prima cosa è la fase difensiva, anche se non fa dell’allenatore un difensivista».

Ancora su Ganz, che eguaglia Capogna:
«Mercoledì l’ho lasciato fuori perché mi aveva detto di essere pieno. So che riesce sempre a sbloccarmi la partita e lo gestisco, facendogli fare qualcosa meno in allenamento».

Post Mantova-Lecco: le parole di Ivan Merli Sala

Ivan, difensivamente avete concesso nulla:
«Rispetto a Padova abbiamo messo delle pezze in più. Il Mantova qualcosa poteva creare, noi siamo stati bravi e fortunati. Si è persa malamente qualche palla e abbiamo subito delle ripartenze di troppo. Non si è giocato tantissimo, ma il trend delle ultime partite è questo. Ganz? Anche oggi ha risolto la partita, ogni mezza palla la butta dentro e speriamo che continui così».

Con De Paola si subisce meno:
«È chiaro che in questo momento in fase di realizzazione è infallibile. In alcune partite diventa più complicato, ma la ritrovata compattezza sta dando i propri frutti. Una volta raggiunta quota 40 punti potremmo anche andare maggiormente all’arrembaggio, ma per il momento questo modo di giocare sta pagando».

Di nuovo in campo dopo due panchine:
«Ho giocato con la Pro Patria e poi ne ho saltate due, non è facile ma la società si aspetta tanto dai giocatori over. Io, come Lino e tanti altri, anche se non giochiamo dobbiamo allenarci al ritmo giusto per essere pronti quando siamo chiamati in causa. Vale per dare l’esempio ai giovani, ma anche per noi stessi: personalmente devo fare tutto bene per ottenere il rinnovo».

Post Mantova-Lecco: le parole di Simone Andrea Ganz

Simone, quando vedi il Mantova diventi pazzo:
«Sono contento, mi hanno detto che ho fatto un grande gol e dal campo non me n’ero accorto. L’esultanza? Nel primo tempo non mi hanno detto belle parole, è stato uno sfogo; rispetto la squadra e finisce lì, ma se i tifosi ti dicono di tutto le cose cambiano».

Ti mancano due gol per eguagliare il record di gol interno:
«Non so se non ci avrebbe scommesso nessuno all’inizio, a gennaio le cose sono cambiate. Sapete tutti le cose come stanno andando».

Sul rapporto con Guccione:
«Siamo amici fuori dal campo, mi ha detto che non si fida di me perchè sa quali sono le mie qualità e anche oggi l’ho dimostrato».

In questo momento finalizzi tutto:
«In dei periodi è più semplice, in altri meno. Spero che questo continui perché per me far gol è la cosa più bella che ci sia».

Momento d’oro:
«Anche l’anno scorso fino a gennaio ho fatto tanti gol in poco tempo. La vita dell’attaccante è questa: prima non sei nessuno, poi la metti sempre detto. L’importante è essere professionisti e questa è la ricompensa».

Nel secondo tempo hai anche giocato per gli altri:
«A me piace giocare con i miei compagni, ho le doti tecniche per farlo. In alcune situazioni avremmo potuto fare meglio. Buttarla dentro è la cosa che conta, poi aiutare i più giovani è tra i miei compiti. Buso? Forte, veramente forte, anche oggi stava facendo un gol clamoroso. Ogni tanto deve chiudere gli occhi e tirare dritto per dritto».

Post Mantova-Lecco: le parole di mister Giuseppe Galderisi

Mister, si aspettava questa partita?
«Questo è un campo difficile e la partita è stata molto equilibrata. Abbiamo gestito bene quello che c’era da gestire, poi il gol arrivato a fine primo tempo ha cambiato la gara. Intanto sono arrabbiamo perché non mi piace perdere, ma se guardo troppo dietro non va bene: devo pensare a quello che dovrà accadere tra tre giorni, cancellando ciò che non è andato bene. Avanti, forza e coraggio, nel calcio serve continuità che deriva dagli episodi ma bisogna cercarseli».

Determinanti gli errori commessi sui due gol o gli zero tiri?
«Il Lecco ha avuto due-tre palle in area e dobbiamo migliorare sulla marcatura, ma non mi sembra che non sia stata una partita equilibrata: bisognava portare a casa lo 0-0 per poi continuare a combattere. Se guardiamo al risultato vediamo una cosa, se guardiamo all’insieme delle cose non abbiamo rischiato tantissimo; alla fine qualche rischio te lo devi prendere se vuoi recuperare».

Hai bloccato le fasce, poi il gol ha sparigliato le carte:
«Dovevamo chiudere le fonti di gioco e l’abbiamo fatto, il Lecco fino a un certo punto ha faticato a giocare. Allungando il campo non eravamo compatti. Giocando il nostro calcio possiamo prendere le seconde palle, in caso contrario diventiamo aggredibili; la capacità del Lecco è di abbassarsi e difendersi bene».

Preoccupato dalle condizioni della squadra?
«Questi problemi li hanno tutti, non si possono giocare così tante partite in così poco tempo in questa lega. Entrambe avevamo dei giocatori fuori, tra infortuni e squalifiche giocare ogni tre giorni è un casino; la differenza la fa il gruppo, con me hanno giocato tutti. Monachello non giocava da un anno, Gerbaudo non lo volevo far rompere; fiducia anche ad altri, che devono ritrovare il campo con più forza».

La classifica non è cambiata:
«Dopo una vittoria nessuno ha parlato di play off, il nostro obiettivo dev’essere arrivare a 40-42 punti. Abbiamo due partite in cinque giorni contro delle squadre forti, così come lo era il Lecco».

Soddisfatto della condizione mentale del reparto arretrato?
«Non ho ancora capito come abbiamo preso il secondo gol. Chi fa meno svarioni vince, se tieni la partita in equilibrio puoi sempre pareggiarla o anche vincerla: se trovi il gol, questa cambia anche sul 2-0 per gli altri. Noi giochiamo per vincere, a volte ci troviamo avversari più bravi a sfruttare l’episodio. Chi sbaglia meno, raccoglie di più».

C’è stato un cambio di mentalità:
«Ora sono arrabbiamo perché non segniamo sulle palle inattive, potremmo e dovremmo farlo».

Su Esposito:
«Penso sia un problema al ginocchio».

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