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Post partita | Di Nunno, ancora: «Pagheremo, ma a fine anno basta». De Paola: «Società, qualcosa si muove». Nepi: «Gol non cambia molto». Buso: «In ripartenza faccio male». Battistini: «Lo aspettavo»

Solito sfogo del patron nonostante la bella vittoria con la Pergolettese: a fine anno lascerà, come ripetuto tante volte durante l’anno. Le parole dei protagonisti in campo

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Tempo di lettura 7 minuti

Uno si aspetta larghi sorrisi, e invece… Il post partita di Lecco-Pergolettese, partita vinta per la cronaca con un rotondo 3-0, è ancora dominato, almeno inizialmente, dalle parole del patron Paolo Leonardo Di Nunno. Il numero uno della società bluceleste, nonostante il dissenso della famiglia, ha scelto di tornare a parlare pubblicamente e di fronte alle telecamere. Sicuramente non era nè il momento, nè il luogo, ma dilungandoci torneremmo a suonare una musica che non pare sposarsi con i pensieri del patron. Guardiamo, allora, ai volti felici di mister Luciano De Paola, a quelli dei suoi ragazzi Matteo Battistini, Alessio Nepi e Nicolò Buso, oggi sulla copertina di un libro, inteso come squadra, che oggi contiene il miglior spartito del girone.

Post Lecco-Pergolettese, le parole del patron Paolo Di Nunno

Il patron si dilunga nel solito monologo:
«Per avere la Calcio Lecco litigo anche con i miei figli, non vogliono neanche che parlo. Se il 16 non pagheremo ci saranno dei problemi, ma cercheremo di fare uno sforzo per lasciarli ad altre squadre. Penso che a fine anno trovo o lascio, voglio 100mila euro all’anno per fare giocare su questo campo perché è mio. Anche se andassimo in Serie B andrei via, sono molto stanco di tutti, Lecco non può avere il calcio; mi dispiace, è un discorso che vale per tutte le squadre del nord. A noi la Lega dà la metà rispetto alle squadre del sud Italia e personalmente non ho entrate da tre anni: in questo momento non ce la faccio, non potrei sopportare un altro anno; ci sarò fino alla fine e pagherò quando mi spetta».

Le sue dichiarazioni allontanano la gente dallo stadio:
«Qui non c’è accanimento verso il calcio. La gente può chiedersi quello che vuole, gli spettatori non servono a me, ma ai giocatori».

Sulla cifra:
«Non la dico qui. La posso anche regalare a una bella f**a».

Post Lecco-Pergolettese, le parole di mister Luciano De Paola

Mister, un Lecco che fa quello che sa fare:
«La qualità migliore. Penso che la Pergolettese sappia giocare a calcio, anche bene e nel primo tempo sarebbe anche potuta passare in vantaggio in un paio di circostanze. Poi siamo usciti e abbiamo fatto tre gol, costruendo abbastanza per poterne fare altri. La nostra macchina oggi può andare anche da sola».

Il patron ti ha tolto la voglia?
«Ha fatto anni alla grande a Lecco, quest’anno ha potuto spendere qualcosa in meno. È in grande difficoltà economica; giusto ascoltare, se va un compratore che dà i soldi che chiede… Ecco, che non siano 3-4 milioni di euro. Il parco giocatori, comunque, fa paura: Kraja e Masini sono degli altri, ma ce ne sono tanti alti di proprietà. Non dipende nè da me nè da voi, spero che si possa andare avanti tutti insieme».

Sorridi…
«Io sono 10-12 anni che subentro e mi comporto bene. Ci sono esoneri ed esoneri: io sono rimasto malissimo per quello che mi è accaduto a Crema; ho fatto tantissimi punti e sono stato mandato via. Ma esiste il karma, vediamo cosa sta succedendo… Mi dispiace, ho un grandissimo rapporto con la città e con i giocatori: ci sono rimasto male quando mi ha cacciato (Fogliazza, ndr). La Pergolettese ha i giocatori per uscire da questa situazione, tutta gente che pu».

Prima gioia per Nepi:
«Il gol gli mancava tanto ed è stato anche un grande gol. Ha una fame da far paura, mi rivedo molto in loro; gli ho detto che per fare questo mestiere servono fame e voglia. Chi viene a vedere la partita si accorge se i ragazzi hanno qualità».

Si è fatta la bocca a un quinto-sesto posto:
«A me piacere vivere alla giornata, avremo una partita difficilissima a Verona e per ora penso solo a quella. Dentro le quattro mura pensiamo che non dobbiamo sentirci migliori degli altri: per vincere i campionati bisogna avere la fratellanza, che aiuta. Guardate Buso: primo tempo di sofferenza, poi quella giocata che vale il prezzo del biglietto. La gente, in giro, mi dice sempre che i ragazzi sono eccezionali: l’ho detto a loro nel discorso prepartita. Ai play off potremo essere la mina vagante».

Una squadra che vince senza i gol di Ganz:
«Lui è la nostra punta di diamante, ma ho sempre pensato che dipendessimo esclusivamente da lui. Oggi il gol di Nepi è stato devastante, bellissimo. Quando non gli ho dato la casacca era incazzato nero, quindi gli ho detto che gli avrebbe fatto bene. Abbiamo fuori gente come Lora e Morosini, gente che sta là e soffre in silenzio: arriverà il loro momento».

Petrovic in sottotono rispetto al resto della squadra:
«Tanta gente che ha fatto la Serie A è venuta a vederci e mi ha parlato bene di Petrovic, che non ha la cattiveria di tanti altri compagni di squadra. Lui ha l’ultimo anno di contratto alla Virtus Entella: se non fa questo passaggio, deve andare a lavorare».

Hai un’opzione per l’anno prossimo? E se arrivasse un compratore?
«Qualcuno c’è, qualcosa di muove. Io ho un grandissimo rapporto con il direttore Fracchiolla: non lo conoscevo, anzi l’anno scorso abbiamo pure litigato; si sta già muovendo per il prossimo anno, ha in mano 15-20 giocatori forti. In questo momento il nostro problema è di finire bene la stagione. Rimanere? Faccio sempre due mesi di vacanza, faccio fare il ritiro agli altri e poi arrivo io».

Qualcosa che non ti è piaciuto?
«Quando si vince va bene tutto, poi non abbiamo preso gol».

Post Lecco-Pergolettese, le parole di Alessio Nepi

Alessio, un gol cercato tantissimo:
«Sono contento, era fortemente voluto e ringrazio Vasic per l’assist. Personalmente non mi cambia niente, mi dà un po’ di morale ma continuerò a lavorare duro in settimana».

Il mister ha detto che eri incazzato nero:
«Un giocatore che ha voglia di giocare e non inizia ne risente, altrimenti ha sbagliato mestiere».

Arriva una partita adatta a te:
«Ogni giocatore che scende in campo dà una mano alla squadra. Siamo sereni e ci prepariamo al meglio».

La dedica:
«Alla famiglia e al papà Gianluca».

Post Lecco-Pergolettese, le parole di Matteo Battistini

Matteo, ci racconti il gol?
«Il portiere era fuori posizione».

Un gol prezioso:
«Sono contento che sia arrivato in casa, all’interno di una partita delicata e difficile da sbloccare. Doppietta? Sembrava regolare, peccato. Dedica? A me stesso, non facevo gol da tanto tempo e ne avevo parlato con il direttore e il mister. Mancava da quando giocavano con la Pro Patria, contro il Gozzano».

Post Lecco-Pergolettese, le parole di Nicolò Buso

Nicolò, sempre brutti gol tra i professionisti:
«Nel secondo tempo ho avuto più spazio per puntare l’uomo».

La tua dimensione:
«Faccio più fatica a difendere ma in ripartenza posso fare male».

Post Lecco-Pergolettese, le parole di mister Giovanni Mussa

Analizza la partita:
«Abbiamo cambiato sistema di gioco, all’ultimo momento è venuto a mancare anche Luca Villa. Era necessario non venire a fare una partita difensiva, prendendo il Lecco un po’ più in alto; nel primo tempo il piano tattico non era malpensato, ma in questo momento abbiamo la capacità di farci gol da soli e questo deriva da una mancanza di fiducia. Noi non abbiamo subito la classica rumba, ma il risultato è frutto di una fragilità al cospetto di una squadra solida».

Una squadra monocorde:
«Qualche spunto in avanti l’ho visto, sbagli davanti al portiere due volte e poi prendi gol dopo un minuto. Non è facile affrontare una squadra che ti mette sotto ed è in grande fiducia; cercheremo di essere maggiormente aggressivi, con tutta la settimana davanti per lavorare cercheremo di trovare le contromisure per fare cambiare pelle».

La prima panchina da professionista:
«Arrivare qua non è nè il culmine nè l’inizio di un percorso. Fare l’allenatore è una passione, non un lavoro: ho portato le emozioni in campo, la principale l’ho riservata ai ragazzi, che sono affranti».

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