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Nepi a “Il Blu e il Celeste”: «Un gol che aspettavo da tanto, una liberazione. Tacchinardi e De Paola si somigliano. Vi spiego l’esultanza di Buso, Kraja e Masini»

Contro la Pergolettese il giovane centravanti marchigiano ha trovato la prima rete con la maglia bluceleste: stop, girata e tiro nell’angolino sotto la Curva Nord

Alessio Nepi BONACINA/LCN SPORT
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Tempo di lettura 3 minuti

Il giorno dopo è sempre più bello. Per Alessio Nepi, apprezzato centravanti della Calcio Lecco 1912, è arrivato il momento di godersi un po’ di “celebrità” dopo la prima rete messa a segno con la maglia bluceleste: un gol da rapace vero per finalizzare la bella combinazione tra Ganz e Vasic sulla fascia destra. Il marchigiano classe 2000, intervenuto lunedì sera durante “Il Blu e il Celeste”, è arrivato alla fine del mercato di riparazione ed è uno degli emblemi del Lecco “verde” costruito da Fracchiolla e messo bene in campo da De Paola: oggi le Aquile, tra l’esuberanza dei ragazzi e la sapienza degli elementi più esperti, assomiglia molto a una macchina perfetta, capace di scaricare in campo un mix d’intensità e tecnica con pochi pari nel girone.

Alessio Nepi a “Il Blu e il Celeste”

Alessio, non segnavi da un po’. Un lunedì dolce:
«Mi sono svegliato felice, con il sorriso, sono contento di fare il primo gol con questa maglia. Spero di farne altri».

Ci racconti la trattativa che ti ha portato qui?
«Sapevo che sarei andato via dalla Fermata, che voleva fare cassa con la mia vendita. La cosa con la Pro Vercelli è uscita alla fine, del Lecco ho saputo gli ultimi 3/4 giorni di mercato e ho accettato subito; posso fare bene qui. Cremonese? Si, è vero, c’era qualcosa».

Le differenze con il girone centrale?
«Nel girone B c’è molta più fisicità, oltre all’aggressività. Qui provano a giocare tutte da dietro, è un calcio più pulito».

La Pro Vercelli ti ha fatto firmare fino al 2026?
«Si, confermo».

Un gol bellissimo. Qual è stato il tuo percorso nel Settore Giovanile?
«Ho fatto un percorso abbastanza particolare, nelle giovanili non ho quasi mai giocato perché ero il più piccolo di tutti fino ai 17-18 anni. Ruolo? Sempre davanti, ma è come se non avessi fatto il Settore Giovanile. Il gol? D’isinto».

Come ti trovi con il gruppo?
«Veramente bene, sin dal primo giorno. Sono bravissimi ragazzi, anche i più esperti aiutano e danno consigli, come Ganz che mi ha sempre detto che il gol sarebbe arrivato. Coppia perfetta? Mi trovo veramente bene, in campo mi dà una mano ed è facile giocare con uno come lui».

Perché ti sei tolto la maglia?
«Una sorta di liberazione, fa parte di quei 10 secondi in cui sei un altro mondo. Me lo ricorderò, è stato veramente voluto e quando accade non te ne scordi».

Somiglianze tra Tacchinardi e De Paola?
«Si rispecchiano molto sotto il punto di vista della cattiveria, riescono a dare una carica emotiva importante la domenica e in settimana per tirare fuori il meglio». 

Rimarresti a Lecco?
«Si, mi sto trovando veramente bene anche in città».

L’esultanza di Buso, Masini e Kraja:
«È la mossa di un personaggio famoso su YouTube che si chiama “Il Puma”. Speriamo che lo rifacciano un’altra volta, intanto faccio gli scongiuri».

Vi sentite la mia vagante del girone?
«Noi siamo consapevoli di essere una squadra forte, però cerchiamo di tenere un profilo basso e tenere i piedi per terra. Rimaniamo umili e viviamo partita dopo partita».

Ascoli e Lecco, ci sono similitudini?
«Si, qui tutti parlano di calcio e vivono il calcio. Si vive in modo simile».

Siete migliorati sui calci piazzati:
«Ci lavoriamo sempre, sono importanti e ce lo ripete sempre anche il mister. Il gol di Battistini nasce da lì, abbiamo rischiato anche di fare il raddoppio».

Obiettivo doppia cifra?
«Si, ce l’ho. Spero di arrivarci e aiutare la squadra, ma quello che viene viene».

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