Seguici

Calcio

Un vestito nuovo?

De Paola, trovatosi in grande emergenza, ha dovuto cambiare lo schieramento tattico della squadra. E con il 3-5-2 ha avuto delle risposte da tenere in considerazione

Luciano De Paola BONACINA/LCN SPORT
Condividi questo articolo sui Social
Tempo di lettura 4 minuti

La versatilità è una virtù. Una caratteristica che non ha controindicazioni. E che ha permesso al Lecco di sopravvivere agli ardui impegni con Trento e Südtirol nonostante l’alto numero di assenze e di ragazzi buttati in campo. Che certamente sono di buono o grande valore, ma che hanno bisogno di riferimenti esperti cui aggrapparsi nei momenti in cui la corrente spinge forte e in senso contrario. Il termine battaglia è stato usato spesso a sproposito a queste latitudini, ma con De Paola i blucelesti hanno combattuto all’arma bianca praticamente dappertutto e con qualsiasi vestito tattico. Quel vestito che per il tecnico calabrese è stato prima il 4-3-3, poi è diventato il 4-4-2 per massimizzare la verve di Simone Andrea Ganz e ora è tornato a essere il 3-5-2 per questioni legate allo scarso numero di difensori a disposizione. Situazione, questa, che potrebbe riproporsi anche con il Piacenza.

Il 3-5-2 per chiudere la stagione?

In vista della gara con gli emiliani la situazione degli indisponibili dovrebbe essere migliore, certo, ma non così diversa rispetto a quella delle ultime settimane: si dovrebbe avere nuovamente a disposizione Lino Marzorati, che ha superato le noie alla schiena ed è tornato ad allenarsi, mentre per Ivan Merli Sala (ginocchio) e Mattia Capoferri (caviglia) dovrebbero rivedersi per il successivo impegno, l’ultimo interno della stagione regolare, con il Seregno del 16 aprile. Squalifica scontata, invece, per il difensore Luca Sparandeo e il centrocampista Aljosa Vasic. Oggi De Paola può contare su due esterni come Gian Marco Nesta e Luca Giudici in ottima condizione psicofisica, lanciati da gol e giocate decisive negli ultimi impegni, su un Nicolò Buso avvicinato alla prima punta e, quindi, alla porta. Ma non solo. C’è un Tommaso Morosini che sta salendo di condizione, un Erdis Kraja voglioso di rimettersi la maglia da titolare e un Filippo Lora in grado di tappare tutti i buchi, o giù di lì, durante le ultime due, sofferte uscite, dando maggior equilibrio al reparto. Senza dimenticarsi di Patrizio Masini, elemento irrinunciabile, e di Erald Lakti, che ha confermato di essere utile alla causa. Il problema? Farli giocare tutti, perché tutti meritano di giocare.

Occhio a Tordini e Zambataro

Il quesito tattico vien da sè: il 4-4-2 è stato usato nel momento di maggior difficoltà, ma in qualche situazione ha aperto dei corridoi nella zona centrale del campo, mentre con un centrocampo più folto si ha avuto l’effetto di costringere gli altri a cercar fortuna per vie laterali. E avrebbe l’effetto di risolvere contemporaneamente le “grane” legate a Morosini e Ganz, che per caratteristiche hanno la necessità di essere messi in condizioni specifiche per rendere al meglio. Del resto il 3-5-2 è stato il modulo sul quale è stata costruita la squadra in estate, permetterebbe di sfruttare maggiormente anche il tiro da fuori e si presterebbe anche ai rientri di Eyob Zambataro e Mattia Tordini. A proposito: il folletto bluceleste è ormai alla fine del percorso di recupero dalla frattura da stress al quinto metatarso del piede destro, manca l’ultima lastra di controllo per autorizzare il rientro in gruppo; Lecco-Seregno è un giorno credibile per il rientro in campo. Per quanto riguarda l’esterno di scuola Atalanta, che ha accusato una lesione tendinea all’inserzione del bicipite femorale destro, la strada sarà un po’ più lunga e dovrebbe condurre verso i play off, difficilmente verso l’epilogo di Pro Sesto-Lecco del 24 aprile. Due frecce appuntite in più nella faretra di De Paola.

Mattia Tordini segna su assist di Zambataro BONACINA/LCN SPORT
Condividi questo articolo sui Social

Lecco Channel Web Radio

Diario 1912 - Il nostro podcast

LECCO CHANNEL NEWS TV

SEGUICI SU FACEBOOK

Altre notizie in Calcio