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Post partita | De Paola: «Non sono preoccupato, il sesto posto è un motivo d’orgoglio. Quinto? Nella testa di qualcuno è pesato»

Il tecnico bluceleste amareggiato per l’ennesima frenata dell’ultimo mese, ma lamenta anche almeno un rigore assegnato nel corso della ripresa

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Tempo di lettura 3 minuti

Niente quinto posto per la Calcio Lecco 1912. I blucelesti eguagliano il risultato della passata stagione, ma chiudono con l’amarezza per non aver conquistato nemmeno un punto sul campo della Pro Sesto: punto che avrebbe permesso di mettersi dietro sia Pro Vercelli che Triestina, guadagnandosi un turno di riposo ai play off. Invece al “Breda” esce un’altra partita avara di occasioni, decisa dal gol di Pecorini a metà del primo tempo sull’ennesima dormita difensiva delle ultime settimane. Alla fine i blucelesti torneranno subito in campo domenica 1 maggio per vedersela al “Rigamonti-Ceppi” con la Pro Patria, reduce da una positiva seconda parte di girone di ritorno: la squadra di mister Luciano De Paola avrà a disposizione due risultati su tre per accedere alla seconda partita degli spareggi del girone.

Post Pro Sesto-Lecco, le parole di mister Luciano De Paola

Mister, serve un piglio diverso per i play off:
«I giocatori non hanno mollato, assolutamente no. Anche oggi abbiamo perso una partita da 0-0 per un episodio, gli elementi più importanti sono stanchi. La squadra ha corso novanta minuti, cosa volete dirgli?».

Avete cercato di costruire, manca della spensieratezza?
«Non manca per volontà, ma anche per un condizionamento dettato dagli infortuni. Capoferri rientrava dopo due mesi così così, Giudici dopo una settimana e si è rifatto male, Nesta è fuori, Vasic è l’ombra del giocatore che era all’inizio, Kraja e Ganz sono stati fuori perché diffidati. Con la Pro Patria sarà una partita totalmente diversa: ci manca quello che finalizza, la palla è girata tanto ma senza tiri in porta».

Di fronte a voi c’era una squadra senza nulla da credere:
«Io penso che la mia squadra non sia fortissima, dev’essere libera di testa per rendere come ha reso fino a un mese fa. Non sono preoccupato per la sconfitta, oggi abbiamo fatto la partita senza farli calciare in porta; oggi arriviamo sulla trequarti e la musica finisce, poi ci sono degli errori allucinanti a condizionarci. Sono contentissimo per il sosto posto finale, il quinto sarebbe stato una ciliegina ma ai ragazzi ho detto che non possiamo buttare».

Persa brillantezza sugli esterni è finita la magia:
«In mezzo abbiamo giocato bene, ma noi non siamo una squadra che deve palleggiare bene. Dobbiamo vivere su seconde palle, aggressività, zampate vincenti dentro l’area. Ci poteva essere anche un rigore. Due? Di cosa stiamo parlando, allora? Se l’arbitro dice così in due occasioni… Anche se Tordini avrebbe potuto calciare, va detto».

Sulla brillantezza della squadra:
«Non siamo stati bravi, per 89 minuti abbiamo fatto sempre le stesse scelte che non hanno prodotto molto. Alla fine siamo questi, per qualcuno il quinto posto è stato anche un peso: speriamo che da martedì la ripresa sia diversa per giocarci il play off al 100%».

Sulla Pro Patria:
«In questo momento sto pensando a tutto meno che a loro, onestamente. Sono arrabbiato per non aver portato a casa un risultato positivo, ma sono partite da tripla. Cercheremo di alzare la condizione di chi è più stanco: dobbiamo lavorare, vogliamo dare un’altra soddisfazione ai tifosi anche se arrivare sesti dopo tutte le vicissitudini è un motivo d’orgoglio».

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