Siamo entrati in un altro “novità attese nel corso della prossima settimana”. Un mood, uno stato d’animo che a Lecco si vive ormai da un periodo molto lungo, con data di partenza fissata nel 2 maggio: quel giorno, all’indomani della sconfitta con la Pro Patria, è stato sancito formalmente l’addio con mister Luciano De Paola e il diesse Domenico Fracchiolla, il primo ancora libero e il secondo tornato alla Virtus Francavilla con l’incarico di direttore generale. Come ripetiamo costantemente, all’ombra del Resegone siamo rimasti fermi ad allora: c’è un accordo, quello con mister Alessio Tacchinardi, fatto e finito ma che formalmente non esiste, ai giocatori, tanti dei quali non hanno chiuso le porte alla permanenza, nulla è stato comunicato e altrettanto vale per l’ultimo staff. Per forza, che prima o poi arriverà il giorno giusto per avere delle novità concrete: il 22 giugno è tutt’altro che lontano ed entro allora dovrà essere depositata tutta la documentazione necessaria per chiedere il rilascio della Licenza Nazionale per il campionato di Serie C, un passaggio mai messo in discussione dalla proprietà Di Nunno. E per quanto il patron possa continuare a manifestare la propria voglia di arrivare alla cessione, lavorare sul piano B diventerà sempre più un obbligo, oltre a una necessità.
La continua impasse suggerisce un ragionamento ulteriore: anche quella legata alla soluzione iscrizione+allenatore potrebbe non essere la doppietta in grado di decretare la fine di questo lungo stillicidio. Per come la vediamo noi, la società bluceleste potrebbe essere tranquillamente venduta anche dopo la nomina di Tacchinardi e il deposito della documentazione in Lega Pro: un rischio che chi ha chiesto informazioni nel corso delle ultime settimane, fondo argentino a parte, ha evidentemente scelto di correre. Altrimenti non si spiegherebbe quest’attesa prolungata. Anzi, la logica suggerisce che le indiscrezioni lette su queste colonne o sentite durante le dirette de “Il Blu e il Celeste” (lunedì, ore 21.30) erano fondate: gli imprenditori rappresentati dall’ex Inter Enzo Gambaro non erano gli unici candidati alla corsa per conquistare il trono di via Don Pozzi, aldilà delle dichiarazioni rilasciate dagli esponenti della proprietà bluceleste. Ieri, oggi, domani: un ultimatum alla volta, il Lecco si avvicina al formale punto di non ritorno.