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Il ritorno di Tacchinardi a casa Lecco: «Sputare l’anima. Non saremo i migliori? Stic….». Di Nunno: «Faremo squadra competitiva». Maiolo: «Contano i fatti»

Prima conferenza stampa della nuova stagione bluceleste, salutata da uno striscione appeso fuori dallo stadio “Rigamonti-Ceppi”. A metà luglio il raduno nella medesima sede

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Tempo di lettura 7 minuti

Il Lecco riparte. Dopo un mese e mezzo di silenzio quasi totale, la società bluceleste ha riaperto le porte per la conferenza stampa di presentazione della stagione 2022/2023. In panchina siederà mister Alessio Tacchinardi, cavallo di ritorno dopo la breve e positiva esperienza del 2018, al suo fianco ci saranno certamente il vice Andrea Malgrati e il preparatore dei portieri Alessio Locatelli: a metà luglio, verosimilmente il 15, al “Rigamonti-Ceppi” si terrà il raduno della nuova squadra, che con ogni probabilità sarà tutto fuorché completa. Lo stesso Tacchinardi, il vicepresidente Gino Di Nunno, in platea, e il collaboratore Davide Tessaro, assente al momento ufficiale, avranno bisogno di molte idee per allestire una rosa che possa competere su tutti i campi della Serie C di fronte all’annunciato contenimento dei costi. Terminologia che accompagna tante delle compagini della terza serie, anche le big come Alessandria e Padova. Conferenza stampa, quella odierna, salutata da uno striscione affisso all’esterno del tempo del calcio lecchese: “Grazie e riconoscenza al nostro grande presidente Paolo Leonardo Di Nunno e suoi collaboratori. Affezionati Tifosi”.

Le parole di Cristian Paolo Di Nunno, presidente

Qual è l’obiettivo e quale sarà la politica?
«Cercheremo di risparmiare dov’è possibile, facendo una squadra comunque competitiva. Il nostro obiettivo non è in Serie D, ma di continuare a lottare in categoria arrivando sempre in ottime posizioni. Nessuno ha detto che spenderemo poco».

Sul mercato:
«Solo Pissardo è in uscita, per il resto sono tutti confermati. Oggi c’è chi non ha allenatori, ci sarà tutto il tempo del mondo per scegliere i giocatori giusti. Giudici? Stiamo parlando con il ragazzo».

Cristian Paolo Di Nunno BONACINA/LCN SPORT

Le parole di Angelo Maiolo, direttore generale

«Intanto vorrei ringraziare la famiglia Di Nunno, che alla fine della vendemmia fa i fatti. Per noi contava l’iscrizione e questa è stata fatta. Per l’ennesimo anche Gino Di Nunno ci darà piedi mani e testa, in questi giorni ha ricevuto migliaia di chiamate. Vorrei ringraziare anche i tifosi per lo striscione apparso qua fuori, che ho già sentito definire falso, oltre a quelli che hanno mi hanno scritto su Facebook. Poi voglio ringraziare chi ha lavorato a Lecco, in questi due anni abbiamo fatto molto bene e siamo felici e contenti per quanto abbiamo prodotto. Vorremmo partire con i tifosi che ci hanno spinto a lavorare e andare avanti: sembra che qua servano tre lauree per fare calcio, ma direi che non è così. La squadra? Il nostro presidente porta fatti, altrove devono ridimensionare e non siamo certo noi gli scappati di casa. Cerchiamo di risparmiare come tutte le altre squadre: avete un anno per farci il funerale».

Direttore, sono parole amare:
«Finito il campionato sono piovute delle critiche, poi ne ho sentite di ogni per il nostro amministratore delegato Paolo Leonardo Di Nunno: lo conosco da almeno quarant’anni, l’importante era iscrivere la squadra e questo è avvenuto. Lo striscione fuori mica l’ho fatto io, l’ho trovato lì e mi ha fatto enorme piacere. Tacchinardi? Posso dire che quando è stato a Lecco ha fatto benissimo, poi ha fatto 8-9 vittorie di fila. Ottimo allenatore, chi è passato ha fatto sempre bene. L’unico giudice, alla fine, è il campo: vedremo chi seminerà milioni di euro, fateci partire e lavorare».

Angelo Maiolo BONACINA/LCN SPORT

Le parole di mister Alessio Tacchinardi

Mister, riallacci un filo interrottosi nel 2018:
«Sono molto contento, lo scorso anno ci siamo andati veramente vicini. L’opportunità l’ho accettata subito e in primis voglio ringraziare la famiglia Di Nunno: hanno visto una persona sana e che ha voglia di fare, di mettere tutto per questa società. Farò di tutto e di tutto e di più per questa piazza, che devi amare perché ti spreme e ti dà pressioni. Qui non è uguale ad altrove e per questo me ne sono innamorate. Funerale? Vogliamo fare una squadra competitiva, con giocatori che sputino sul campo come richiesto: le critiche per l’allenatore ci stanno, ho le spalle larghe. La piazza è forte e stimolante, la devi amare».

Sulla politica di contenimento dei costi:
«Parlo tutti i giorni con la famiglia Di Nunno e hanno fame di far bene. Sono tutti bravi a parlare con i soldi degli altri: bisogna capire le difficoltà di tutti, il sistema di Serie C non sta in piedi e la bolla potrebbe anche scoppiare. Per i presidenti è veramente difficile, chi non vuole stare a Lecco può anche andare. Bisogna vedere tanti aspetti, Pissardo sicuramente sarà in uscita ma la squadra che vogliamo fare è competitiva».

Sui giocatori da contattare:
«150 negli ultimi tre giorni, normale che oggi il mercato imponga determinate cose. Nessuno andrà in ritiro con la rosa completa e non sarà un problema, ho ben chiare le pressioni che la città mette e che vanno gestite. Andiamo avanti in maniera molto serena, Lecco non è un posto di scappati di casa che non ha fatto risultati scontati: non so saremo i migliori, ma daremo tutto sul campo».

Come sarà il tuo Lecco?
«3-5-2 di partenza, ma avete idea che tipo di calcio è stato fatto qua in un primo e in un secondo momento. Se si può giocare si gioca, altrimenti ci si difende. Vorremmo essere in grado di dare fastidio a tutti».

Partire dall’inizio per te è quasi una novità:
«Partirò in ritiro con grande entusiasmo, stiamo definendo lo staff e sono felicissimo di avere Andrea Malgrati con me. Ho voluto uno staff umile, che possa andare a casa alle due di notte. Anche il preparatore dei portieri Locatelli è motivato e ha voglia di fare. Non saremo i migliori? Sticazzi. Oneri e onori, sapete quante critiche ho preso nella mia carriera? Entrerò e uscirò di qua a testa altissima».

Che jolly hai chiesto sul mercato?
«Sicuramente un giocatore forte davanti lo dovremo prendere, ma per fare una casa servono delle colonne portanti. Certo, mi dessero cinque Masini li metterei tutti in campo… Sicuramente punta e portiere non possiamo sbagliarli: valutiamo un numero uno over vista la partenza di Pissardo, quella dell’attaccante sarà una scelta delicata e da fare senza cedere alle pressioni. Posso anche andare in ritiro senza la punta titolare e faremo il possibile per trovarla di alto livello».

Alessio Tacchinardi BONACINA/LCN SPORT

Le parole di Angelo Battazza, presidente onorario

«Personalmente di soggetti brutti a Lecco ne ho visti parecchi, ma Di Nunno alla fine paga sempre quanto deve pagare. Le chiacchiere sono chiacchiere, ai tempi mi ha detto all’ultimo momento di andare in Tribunale e poi mi ha restituito i soldi. Nessuno ha messo i soldi sul tavolo per comprare la società, che poi abbia il suo carattere è un altro paio di maniche. Tacchinardi? È tornato perché il patron ha dimostrato di essere un uomo, portiamolo in carrozza».

Angelo Battazza BONACINA/LCN SPORT
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