È la Picco Lecco più “verde” degli ultimi anni quella che si affaccia alla Serie A2. Vuoi per questioni economiche, vuoi perchè il primo obiettivo sarà quello di difendere quanto conquistato pochi mesi fa con l’acuto di Olbia, in casa biancorossa la rosa biancorossa è stata ristrutturata profondamente e ringiovanita, con tanto di età media che si aggira intorno ai 22 anni: è composta anche dalle confermate Martina Bracchi, Arianna Lancini, Anna Rocca, Rebecca Rimoldi, capitan Serena Zingaro e dalle altre nuove arrivate Chiara Albano, Maddalena Citterio, Gaia Belloni, Ilaria Bonvicini, Livia Tresoldi, Federica Piacentini e Maria Teresa Bassi. La guida rimane quella esperta di coach Gianfranco Milano. Fissate le amichevoli: il 10 settembre alle 18 sfida con Trecate (Serie B1) al Bione, il 15 settembre alle 21 impegno con Cabiate (Serie B1), il 17 settembre alle 18 l’incrocio con il Progetto Valtellina Volley di Delebio (Serie B1) e il 21 settembre la sfida all’ambiziosa Millenium di Montichiari (Serie A2). Il 25 settembre si svolgerà un torneo contro Pallavolo Montale (Serie A2), Nardi Volta e Costa Volpino (alta Serie B1).
Picco al lavoro, coach Milano: «Mercato? Se ci saranno risorse…»
Prime dichiarazioni della stagione affidate al tecnico biancorosso: «Abbiamo preso tre centrali nuove, rifacendo completamente il reparto e trattenendo Rimoldi in palleggio, poi abbiamo completato la squadra con tante giovani di belle speranze. Giovani che hanno avuto un percorso consistente, comunque: un esempio è Bassi, che era a Busto e, da banda, si proporrà da opposta; un altro è Piacentini, che conosce la categoria. Zingaro è, chiaramente, quella con più esperienza».
Su chi punti?
«Tutte possono dire la loro, il campionato è lungo e giocheremo 30-35 partite, 40 da gestire considerando anche il precampionato. Potranno mettersi in mostra, la gran parte si affaccia per la prima volta al campionato di Serie A2».
La vostra è una squadra costruita controtendenza rispetto alle rose precedenti. Servirà una mentalità diversa?
«Gli esordi vanno gestiti bene, senza spaventare nè facilitare le cose alle ragazze. Dovremo mettere su un gioco di squadra efficace e migliore rispetto a quello delle altre squadre. Tutte hanno le capacità fisiche e tecniche per poter competere in questa categoria: la scelta della linea verde è stata precisa per motivi tecnici ed economici».
La ricerca del title sponsor lascia aperta la porta ad altri innesti?
«Si, il budget ci ha permesso di fare questo tipo di scelte, difatti l’opzione per la straniera è stata accantonata per questo motivo. Se ci saranno le risorse, soprattutto, e ci sarà bisogno, penseremo a come completare la squadra: avere 13-14 ragazze è positivo per poter lavorare in progressione».