Post partita di soddisfazione in casa Calcio Lecco 1912. Logico attendersela dopo la vittoria con la Pergolettese (2-0), la sesta consecutiva al debutto casalingo: un record assoluto per la storia bluceleste. Il “Rigamonti-Ceppi” si conferma un campo maledetto per i cremaschi, che pure hanno rischiato di pareggiare con la stoccata dell’ex NibionnOggiono Mattia Iori, ma la traversa gli ha detto “no”. Alla squadra di mister Alessio Tacchinardi manca anche un rigore per un fallo di mano clamoroso di Arini a inizio ripresa non ravvisato dall’inadatto direttore di gara. Risultato che non ha mosso particolarmente l’animo del patron Paolo Leonardo Di Nunno, intercettato dalle nostre telecamere all’uscita dall’impianto lecchese: l’amministratore delegato ha fatto capire di non aver particolarmente gradito il gioco visto, inoltre avrebbe preferito un maggiore minutaggio per i giovani. Secondo il numero uno «Vicenza ci dirà cosa potremo fare in questo campionato».
Post Lecco-Pergolettese, le parole di mister Alessio Tacchinardi
Mister, a quattro hai liberato Zambataro e Giudici. Si è visto:
«L’ho detto alla squadra, la partita era difficile e complicata, la Pergolettese non perde da dieci partite ufficiali perché è tosta da affrontare. Abbiamo visto i risultati: le partite sono di livello alto, cambiando nella ripresa abbiamo fatto meglio, poi abbiamo sofferto e poi abbiamo fatto meglio. Con il 4-4-2 siamo più fluidi e imprevedibili, con il 3-5-2 più incastrata, ma dopo un precampionato così, imbarazzante e con poche partite di alto livello, ho poche soluzioni rodate. Dovrò trovare l’abito giusto, non ho il paraocchi: di fronte avevamo una squadra che sta insieme da una vita, noi dobbiamo ancora incastrare i ruoli. L’importante era portare a casa i tre punti e la gara di oggi ci dà la convinzione di dover avere più coraggio: vincere lottando e soffrendo piace».
Ai punti avete comunque meritato. Avete un rigore e un’espulsione a credito…:
«Temevo la partita per tante cose, viste le loro caratteristiche. La squadra è viva e solida, di carattere e che sa soffrire, deve alzare il livello ma ha fatto bene e di questo sono contento anche perchè è nuovissima, più che nuova, visti i soli sei elementi ereditati dalla passata stagione. Ho visto un grande Eusepi, spero alzino i livello Pinzauti e Doudou perché posso cambiare in corsa: con Mangni m’incazzo come una bestia, cambiargli la testa è la mia missione».
Il primo cambio al 73′:
«Ho cercato di tenere gli stessi giocatori a lungo per non stravolgere. La squadra ha un’impalcatura, il precampionato è spiazzante ma le partite ufficiali sono un’altra roba».
Grande lavoro di Eusepi sul gol di Giudici. Primo tempo contratto:
«Gli ultimi 10′ della ripresa sono stati in calando, al momento siamo al 70% della condizione fisica e questo deriva dal brutto precampionato per quanto riguarda l’intensità delle partite. Messa 4-4-2 la squadra ha spinto meglio, dobbiamo alimentare la sinergia con la gente».
A Vicenza…
«Sono svuotato, magari quando vado a casa ci penso (ride, ndr). Andremo a onorare la maglia, se ci saranno delle occasioni le sfrutteremo, ma ora dobbiamo pensare a recuperare in vista dell’impegno: speriamo che stasera si stanchino un po’…».
Primo infrasettimanale della stagione:
«Domani faremo lavoro di scarico e valuteremo partita dopo partita. Mi spiace non godere di questa vittoria. Battistini? Grande giocatore, ma sono contentissimo anche di Pecorini perchè ha fatto un grande precampionato e ho dovuto punzecchiarlo per tirargli fuori qualcosa che sembrava avesse perso. Mi sta mettendo in difficoltà, sono onesto, ma più giocatori vivi ho e più sono contento. Fare l’allenatore come me ti snerva e svuota, queste vittorie mi alimentano».
Chi bocci e promuovi?
«Mi sono piaciuti tutti, magari con alti e bassi. Quello che ci ha chiesto la tifoseria l’abbiamo esaudito, promuovo tutti. Il gruppo è sano, ma deve mettersi nella testa di essere forte. Nel precampionato vedevo un mutismo generale ed ero terrorizzato, ma se vedo quello che ho visto oggi sono tranquillo. Poi è arrivata gente di spessore che ci ha dato una mano».
Post Lecco-Pergolettese, le parole di Luca Giudici
Luca, la maglia di Melgrati è un bel segnale:
«Umanamente è un gruppo “tanta roba”. Fare quel gesto era un dovere, Ricky in questo momento non è con noi e volevamo dedicargli una vittoria in un momento di grande sofferenza».
Tu sulla sinistra perdi molto, sulla destra…
«Non sono tanto d’accordo, dipende dalla partita. Siamo partiti bene anche su quel lato e li abbiamo messi in difficoltà e penso che, destra o sinistra, come rendimento ho fatto partite buone su entrambi i fronti. Ho segnato di sinistro da una posizione non esterna, infatti».
Dopo Carrara sei tornato cambiato:
«È stato un po’ tutto, quell’esperienza mi ha aiutato e sono tornato con voglia di dimostrare perché mi dispiaceva andarmene lasciando il ricordo di uno che non aveva dato tutto. Il passare del tempo e il lavoro hanno aiutato, stare con mister Baldini mi ha dato qualcosa di positivo. Penso di poter fare qualcosa in più».
A che gruppo lo paragoni?
«L’idea è quella di creare il gruppo dell’anno scorso, fondamentale per superare i momenti di difficoltà. Oggi è nuovo, sempre contando qualche giocatore che era già qui e vuole trasmettere quella mentalità. Cerchiamo di dare l’esempio di quello che si vuole creare».
Sul gol c’è lo zampino di Eusepi:
«Incide sicuramente, come incidono gli altri. Pinzauti fa un grande lavoro, Umberto è un maestro in queste cose e sposta l’equilibrio facendosi sentire. Sono contento che mi abbia regalato questo assist per questo gol importate».
Post Lecco-Pergolettese, le parole di Eyob Zambataro
Eyob, quanto soffri a fare la mezz’ala?
«Lo facevo ai tempi della Primavera dell’Atalanta, mi è capitato spesso prima di essere spostato a fare il terzino. Mi piace farlo, ci lavoro tanto in settimana».
Dopo il gol un momento sentito:
«In settimana è mancata mia zia Nucci, saluto con affetto Ricky Melgrati perchè ha perso a sua volta una persona importante. Non ne avevo fatto parola con i miei compagni».
Ora il Vicenza:
«Da domani la prepareremo nel migliore dei modi. L’obiettivo è di andarsela a giocare a viso aperto. Dove li metto? Con il Pordenone sono una delle favorite per la vittoria finale, per la campagna acquisti e la rosa che ha. L’anno scorso il Padova era costruito per questo, ma abbiamo dimostrato di potercela giocare con loro».
Io incattivito in campo?
«Lo scorso anno i quattro mesi da infortunato mi sono serviti per fare lo step successivo dal punto di vista mentale. L’obiettivo era quello di tornare più forte e mentalmente sono tornato più forte».