Il poker subìto in trasferta non è un unicum nella storia del Lecco. Come ricostruito da Lanfredo Birelli, per la quattordicesima volta i blucelesti hanno perso in campionato con il punteggio di 4-0, considerando le sole gare giocate dall’impianto di via Don Pozzi. Il più vicino nel tempo è quello rimediato a Monza il 1° febbraio 2020 con mister Gaetano D’Agostino in panchina, poco prima che il Covid stoppasse tutti i campionati italiani. Rispetto ad allora, però, la prestazione è stata di livello decisamente più alto. E, come ricordato nelle sale del “Menti” ai colleghi veneti, nelle file dei vicentini nel secondo tempo è subentrato capitan Stefano Giacomelli, che da giovanissimo aveva preso parte ad un altro 4-0 esterno del Lecco, fresco di promozione in Serie C1, a Foligno (26 agosto 2007). In quell’occasione il talentuoso esterno offensivo, poi passato per un breve tempo all’Inter, era subentrato all’88’ al posto di Girardi ed era solo la sua seconda presenza tra i professionisti. Ebbe modo nello scampolo di partita giocato di ritoccare il punteggio finale, iniziando una stagione personale impressionante. Sono passati 15 anni, Giacomelli ieri sera ha giocato una ventina di minuti, non ha segnato ma ha preso un palo clamoroso, comparendo nel remake di un film da lui già conosciuto.
La vittoria del Vicenza, infatti, si è concretizzata definitivamente con le reti di Ferrari (58’59”), Stoppa (63’37”) e Greco (65’13”), ovvero tre gol arrivati in poco più di 6 minuti. Per trovare una bambola simile in casa bluceleste retrocediamo fino al 9 aprile 2017 quando il Seregno, guidato allora da Di Nunno, maramaldeggiò al “Rigamonti-Ceppi” anche grazie a una direzione arbitrale assurda, portandosi sul 3-0 nel primo tempo con le reti di Romeo su rigore, Calmi e Lillo tra il 29’ ed il 35’. La partita poi terminò sul risultato di 5-1.
Sei minuti che non possono far dimenticare quanto di buono era stato espresso nell’ora precedente. Tolto il gol siglato da Franco Ferrari – arrivato finalmente alla piena maturità calcistica – al 9′ di gioco, la squadra di mister Alessio Tacchinardi era riuscita a rendersi pericolosa dalle parti di Confente, tanto che in alcune circostanze la corazzata di casa ha dovuto abbozzare a livello difensivo. Trend proseguito anche nel corso del primo quarto d’ora della ripresa: nel momento in cui il tecnico cremasco ha provato a sfruttare fino in fondo il momento favorevole, optando per uno schieramento più offensivo, ecco arrivare la mazzata del “Loco” sotto una gradinata che ha poi trascinato i biancorossi verso una larga affermazione. Quei sessanta minuti, però, non possono e non devono andare nel dimenticatoio: senza amnesie, infatti, il Lecco ha dimostrato di potersela giocare contro una compagine dal potenziale offensivo ai limiti dell’infinito per la categoria di appartenenza. Non poca roba, da far affiorare in fretta sopra l’inevitabile negatività che deriva da un passivo così pesante: sabato pomeriggio sarà già tempo di tornare in campo per un impegno fondamentale con la Pro Sesto. «Una finale», l’ha definita Tacchinardi: scappare a +6 sui sestesi sarebbe un bel modo per chiudere il quarto appuntamento dell’anno.