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Foschi, ufficialità latente. Tacchinardi, strada per la rescissione tracciata. Il Mantova si avvicina tra i “doppi”

La firma del nuovo tecnico bluceleste non è ancora arrivata, mentre il cremasco ha definito sulla parola l’accordo per la risoluzione. La squadra ha bisogno di certezze in tempi molto rapidi

Il Lecco durante un allenamento BONACINA/LCN SPORT
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Niente da fare. Anche la giornata di martedì 20 settembre non è stata quella buona per la fumata bianca. Mister Luciano Foschi non è ancora il tecnico della Calcio Lecco 1912. Non ufficialmente, quantomeno. In un certo qual modo questa situazione si è già vissuta nel 2019: via mister Marco Gaburro per una “spifferata” uscita dalla riunione tecnica del martedì, poi servì qualche giorno per permettere a mister Gaetano D’Agostino di liberarsi dall’Alessandria e firmare l’accordo annuale messogli sul tavolo dal patron. Se non altro il palermitano non venne invitato ad allenare la squadra prima del compimento dei vari passaggi formali, cosa che sta avvenendo durante gli ultimi giorni al “Rigamonti-Ceppi”. Foschi ha ereditato la gestione della squadra già nella mattinata di domenica e ieri, martedì, ha diretto una doppia seduta tra le mura amiche dell’impianto di via Don Pozzi, mentre Tacchinardi sta definendo la propria risoluzione consensuale con la proprietà, passaggio obbligato a queste latitudini.

Oggi il Foschi day?

Intanto la delicata sfida di sabato con il Mantova si avvicina rapidamente: oggi il Lecco, di fatto, non ha un allenatore con le carte in regola per sedersi sulla panchina posta sotto la Tribuna, tenuto conto di come Andrea Malgrati, vice, non può fare formalmente di testa propria per il mancato possedimento del patentino Uefa A. Lecito attendersi una risoluzione entro la giornata odierna, anche perché la squadra ha bisogno quanto prima di avere delle certezze tangibili dopo essere apparsa mentalmente svuotata durante la partita con la Pro Sesto. Pensare che si passi dalla notte al sole nel giro di sette giorni, con tutto quello che sta avvenendo all’ombra del Resegone, è abbastanza utopistico, ma di certo il gruppo ha già dimostrato di valere di più rispetto a quanto mostrato lo scorso fine settimana.

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