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“Atleta in famiglia”, il progetto del Costa arriva al quarto anno

Sono ben nove le ragazze ospitate dalle famiglie brianzole per garantire loro studio e pratica sportiva di alto livello. La novità di quest’anno è “Costayoung”, una casa comunitaria con quattro ragazze e un’istruttrice

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Il progetto del Basket Costa, “Atleta in famiglia”, è arrivato al quarto anno consecutivo. Più forte del Covid e delle restrizioni, della crisi economica, delle ripartenze necessarie al club brianzolo.

Nata nel 2019, l’iniziativa ha lo scopo di richiamare ragazze da tutta Italia e, perché no, dall’estero, che abbiano voglia di migliorarsi dal punto di vista sportivo e con il piacere di vivere un’avventura lontano da casa. «Noi offriamo loro una struttura che garantisca una preparazione tecnica, atletica e sanitaria di primo livello oltre ad una accoglienza ‘famigliare’ che le possa garantire una crescita umana senza traumi – spiegano dalla società – Partito con tre ragazze ospitate da famiglie legate fortemente a Basket Costa, oggi ‘Un’Atleta in Famiglia” è arrivato a contare ben 9 ragazze: a Bea dalla Toscana, Cristina dal Veneto e Fiamma dalla Liguria (le veterane da 4 anni con noi) si sono aggiunte Caterina dall’Emilia, Margherita e Marika dalla Lombardia (quest’ultima ha già ultimato il suo percorso e quest’anno ha iniziato la sua carriera da ‘professionista’ a Mantova), poi Federica dall’Emilia e Giorgia dalla Liguria, e infine Eva dalla Lombardia e Sara dalla Liguria, da poche settimane con noi».

Motivo d’orgoglio per Costa è il fatto che nessuna abbia abbandonato il percorso prima della naturale conclusione, alla fine del ciclo scolastico delle medie superiori. «Quest’anno abbiamo ampliato il programma diversificandolo con la creazione di Costayoung; una casa tutta nostra, una famiglia allargata, in cui 4 ragazze seguite da una nuova istruttrice minibasket, già mamma di 2 atleti in foresteria al PGC Cantù, Fabiana Pinna da Sassari, si cimenteranno nella gestione comunitaria della casa, così da affiancare alla crescita sportiva una presa di coscienza maggiore verso l’autonomia e l’autogestione. Esperienze utilissime per la loro vita futura».

«C’è bisogno di una mano»

Naturalmente tutte queste iniziative al servizio delle giovani atlete, da un lato ci inorgogliscono ma dall’altro non possiamo nasconderci le notevoli difficoltà di gestione, sia dal punto di vista logistico che economico. Vogliamo innanzi tutto ringraziare le famiglie delle 9 atlete che hanno creduto nel nostro progetto. Cogliamo l’occasione per invitare sempre nuove famiglie del territorio che vogliano provare questa esperienza di ospitalità e per chiedere la collaborazione di persone del territorio che vogliano partecipare alla gestione del progetto. Vogliamo però anche sollecitare imprese o enti che vogliano finanziare un’iniziativa unica per modalità e finalità sul territorio nazionale, a contattarci o a farsi trovare pronti alle nostre proposte».

Chi fosse interessato anche solo a conoscere i dettagli del funzionamento può contattare il gruppo di lavoro dedicato: Bruno Brenna, 3381531553, è il coordinatore; Laura Cattaneo, Marco Longoni, Moira Mambretti e Paola Brenna sono i responsabili dei vari aspetti contattabili all’indirizzo mail info@basketcosta.com.

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