Strade parallele, destini simili. Albinoleffe-Lecco per Riccardo Melgrati e Giorgio Galli fa rima con il concetto di rinascita. Un po’ di retorica si può anche spendere per mettere un po’ di leggerezza all’interno di una stagione che fuori dal campo continua a essere vissuta sulle montagne russe. Ed è anche bello prendere l’evidenziatore quando il calcio mette in mostra delle belle storie. Partiamo dal portiere italo-brasiliano, arrivato in estate dopo l’esperienza semestrale con il Pontedera: in Toscana è stato titolare e ha dato un bel contributo all’ottenimento della salvezza anticipata dei granata nel girone B di Serie C. Melgrati ha dovuto ereditare il pesante biennio di Marco Pissardo e, anche a causa di un infortunio che ha pregiudicato la parte iniziale della sua preparazione, ha zoppicato vistosamente durante il precampionato. Con la coperta degli under rimasta a lungo molto corta, mister Alessio Tacchinardi l’ha relegato sempre in tribuna durante i match ufficiali, poi l’arrivo di Luciano Foschi e il ritorno di Zambataro sulle fasce laterali hanno aperto le porte all’inserimento di Zuccon in mediana e al ritorno di Melgrati tra i pali. Il rientro di Ilari potrebbe cambiare nuovamente le gerarchie, ma il rendimento del guardiano tra Mantova e, soprattutto, Albinoleffe lo rende difficilmente spostabile dall’undici iniziale: a Zanica si contano tre interventi decisivi su Doumbia, Gelli e Cocco, fondamentali per andarsene dalla Bergamasca con un positivo punto all’attivo.
Tra l’altro c’è da considerare la difficilissima storia umana di Melgrati in questo percorso: fuori dal campo il classe 1994 ha dovuto fare i conti con la perdita incolmabile della madre subìta a inizio settembre, giunta nel momento di maggior difficoltà anche a livello personale, ma quantomeno ora il campo gli sta restituendo un po’ di soddisfazioni.
Su un altro binario della Lecco-Bergamo corre invece la storia di Giorgio Galli. Il bulciaghese classe 1996 ha dovuto fare i conti con due infortuni al legamento crociato e con uno, accusato ad agosto 2021, relativo a un legamento “minore” che non ha reso necessario l’intervento chirurgico. Il tutto nel periodo compreso tra novembre 2020 e gennaio 2022: all’“Albinoleffe Stadium” il casse 1996 ha confermato tutto quello che era riuscito a mostrare contro il Mantova. Tecnica, agonismo e velocità di pensiero, un condensato messo insieme soprattutto al 56’12”: palla rubata a Doumbia e tiro di esterno andato a morire non lontano dall’incrocio dei pali alla destra di Pagno. Inevitabili gli occhi umidi per il 26enne, che ha poi dovuto riassumere in poche parole due anni di ringraziamenti rimasti in sospeso. Il calcio toglie, spesso, ma il bello è che sa anche ridare.
Ci sarà poco tempo per godersi queste due belle storie: mercoledì alle 18 il Lecco scenderà nuovamente in campo con la Juventus Next Gen per il Primo Turno di Coppa Italia di Serie C, trofeo che sta abbastanza a cuore sia ai tifosi che al patron Paolo Leonardo Di Nunno.