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“Rigamonti-Ceppi”, ecco la targa per i cent’anni sul muro del Tempio

Inaugurata la targa affissa all’esterno dello stadio di via Don Pozzi, che proprio il 15 ottobre 2022 taglia l’ambito traguardo della tripla cifra

Da sinistra: Carlo Rizza, Antonio Pasinato ed Emanuele Torri BONACINA/LCN SPORT
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Il Tempio del calcio lecchese compie cent’anni. Un traguardo di assoluto prestigio per il “Rigamonti-Ceppi”, teatro dei momenti brutti e dei momenti belli del Lecco. Nel pomeriggio di sabato 15 ottobre è andata in scena la cerimonia durante la quale è stata svelata la targa affissa sul muro esterno: «Il momento s’inserisce in un percorso più ampio iniziato con la mostra estiva, il 17 novembre all’interno di Teatro Invito si terrà una serata con i protagonisti che sono stati protagonisti su questo campo ed è intenzione organizzare delle amichevoli con delle squadre blasonate. Lo stadio racconta un pezzo della storia della città, sportivo e non solo tra musical e concerti. Oggi rendiamo onore anche alla famiglia Ceppi e a Mario Rigamonti», ha ricordato Emanuele Torri, assessore comunale allo sport, in apertura.

I ringraziamenti sono andati «al Panathlon per la collaborazione e alla società Calcio Lecco, che ha contribuito a tenere vivo questo luogo con le migliorie, tra cui un campo da gioco tra i migliori d’Italia. Un motivo di vanto per tutti voi lecchesi». Presente anche Gino Di Nunno, vicepresidente bluceleste e figlio del patron Paolo Leonardo: «Mio papà è orgoglioso di essere presidente di questa società», ha spiegato brevemente il numero due.

«I ricordi sono diversi, tra cui quello dell’esordio in Serie A che non mi aspettavo – ha quindi rammentato il leggendario Antonio Pasinato, capitano bluceleste nella massima serie -. Mi auguro un campionato tranquillo, poi… Non si sa mai. Poi vedo che c’è Foschi, ragazzo molto serio che ho avuto qui come giocatore».

Carlo Rizza è il legame con i momenti più difficili della presidenza Ceppi, in quanto nipote del Presidentissimo Mario, quelli a cavallo tra la fine degli Anni Settanta e l’inizio degli Anni Ottanta: «Tutta la famiglia è stata legata al calcio. Prima della partita lo zio Mario faceva dei vari solitari a un tavolino: in base al risultato ottenuto, capiva come sarebbe potuta andare la giornata e in caso di sconfitta era meglio stargli lontano. Per farli riuscire, imbrogliava (ride, ndr)».

Luciano Foschi è l’attuale tecnico della Prima Squadra, ma a metà Anni Novanta è stato protagonista in mezzo al campo: «Io ho la responsabilità di fare meno danni possibili in una piazza bella come questa. Con mister Pasinato ho condiviso una stagione veramente bella, in una piazza che dà tanto e della quale mi sono innamorato». Al suo fianco c’è capitan Luca Giudici, lecchese dec: «Novara? Siamo carichi per domani, loro sono forti ma noi lo siamo altrettanto. La storia è importante, lo stadio stesso è importante per noi e per i tifosi».

«Io ringrazio i tifosi, anima pulsante dello stadio – ha quindi spiegato Roberto Nigriello, presidente del Consiglio comunale e a sua volta tifoso bluceleste -. L’invito è quello di continuare a dare una mano alla società, portando delle iniziative anche fuori dallo stadio per il bene dei blucelesti».

Parola anche a Francesco Castelletti, segretario del Panathlon Lecco arrivato in loco vestito con recente una maglia bluceleste: «Rinnovo l’invito a stare vicino ai tifosi, perché questa società deve andare avanti ancora per dieci, venti, trent’anni». Infine Giulio Ceppi, architetto di fama nazionale e bisnipote di Eugenio Ceppi, ha esibito la maglia usata dal nonno, portiere durante gli Anni Venti: un cimelio dal valore inestimabile che ha giustamente suscitato un certo stupore.

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