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Post partita | Foschi: «Lo spirito è quello giusto». Pinzauti: «Ad Arzignano più carichi che mai»

Il tecnico tocca tredici punti in cinque partite, un percorso che in campionato è quasi perfetto e porta i blucelesti ancora più in alto in classifica. Seconda gioia per l’attaccante

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Tempo di lettura 6 minuti

Terza vittoria consecutiva per il Lecco, che guarda la gran parte del girone A dall’alto in basso. I blucelesti battono anche la Juventus Next Gen con il minimo scarso, ringraziando Melgrati per una clamorosa parata nel finale su Mulazzi e capitalizzando al meglio il gol su rigore messo a segno dal Lorenzo Pinzauti sul tramonto della prima frazione. Ci sono qualità e la giusta dose di sofferenza per la squadra di mister Luciano Foschi, che porta a tredici i punti conquistati nel giro di sole cinque partite: un ruolino di marcia quasi perfetto in campionato, che porta le Aquile a volare altissime. Altra battuta d’arresto, invece, per la seconda squadra bianconera guidata da mister Massimo Brambilla, che continua a navigare nelle zone più pericolose della graduatoria nonostante le elevate capacità tecniche dei propri giocatori, che ovviamente non possono bastare per mantenere un ruolino di marcia in linea con aspettative e potenzialità.

Lecco-Juventus Next Gen: l’intervista di mister Luciano Foschi

Mister, tanti ragazzi fuori dallo stadio cantavano cori particolarmente positivi:
«Non scherziamo… Mi fa piacere quello che sta succedendo. Voglio rimarcare un aspetto: l’obiettivo era quello di creare un gruppo con spirito di sacrificio, questa era l’identità che m’interessava dare. Abbiamo giocato contro una grande squadra che ci ha messo in grande difficoltà. Siamo stati fortunati? Forse, oppure abbiamo avuto un portiere che ha fatto una grande parata. Oggi nel secondo tempo sono venute meno le gambe, era palese e lo sapevamo. Lo spirito avuto dalla squadra… Zuccon aveva male al ginocchio e ha lottato come un leone fino alla fine: ho puntato su queste cose e sono contento. Torneremo a giocare bene, ci sono partite dove devi soffrire perché gli avversari sono forti, nel primo tempo abbiamo creato anche 4-5 gol rischiando su due calci d’angolo. Nel secondo tempo era normale che la Juve ci avrebbe creato delle difficoltà, eravamo senza Mangni, Lakti, Eusepi, Maldonado, gente che non regali a nessuno. Dove non arriviamo con la tattica, dobbiamo arrivare con la bava alla bocca. Rimboccarsi le maniche per le difficoltà è una bellissima cosa».

Li avete costretti a giocare per vie laterali:
«Avevano una fisicità importante rispetto ai nostri, il più piccolo era un metro e novanta, poi Rafia non è che metta delle pallette così… Dopo Novara abbiamo lavorato sul rimanere stretti e mandarli per vie laterali, nel primo tempo siamo stati perfetti e nella ripresa siamo ripartiti male, sbagliando anche una grossa occasione al novantesimo. Abbiamo tolto loro un po’ di risorse, Iocolano batte quelle zone e se gli togli spazio è meno pericoloso».

Avevi disegnato un Lecco giocoforza diverso con i cambi:
«Ho cambiato ruolo su ruolo, non vedo nessun problema in tal senso. Per me sono tutti dei titolari, ma se qualcuno va sempre in panchina evidentemente ha qualcosa in meno di chi gioca sempre. Mi aspetto che possa andare in campo e darmi tanto per mezz’ora: qualsiasi squadra con 4-5 giocatori in meno ha la coperta corta, lo spirito giusto è questo. Dire che non ci sono cambi è riduttivo, bisogna insistere e andare dritti».

Su Buso e Pinzauti:
«Siamo stati gruppo e squadra, l’identità è questa e dev’essere questa. Sappiamo di dover far meglio dal punto di vista del palleggio, ma lo spirito di gruppo dimostrato ultimamente è quello su cui stiamo lavorando ultimamente. Il lato positivo è quello di non aver preso gol, chi ne prende pochi sta in alto e lo insegna il Südtirol dello scorso anno. Domenica abbiamo speso tantissimo, dopo tre giorni ci siamo ripresentati con gli stessi undici mentre la Juventus ne ha cambiati otto su undici: nei primi sessanta minuti tutta questa differenza non c’è stata, poi è chiaro che è subentrato un calo».

Girone competitivo ed equilibrato, arriva un’altra battaglia:
«Devo fare i complimenti ai miei collaboratori, noi corriamo e sono gli altri che si devono preoccupare della nostra condizione. Dobbiamo imparare a palleggiare di più in uscita per andare a far male, facendolo per novanta minuti e non solo per una frazione di gara. La nostra intenzione era quella di far giocare Maldonado, ma se la moglie sta partorendo non è che io lo possa portare qui; Lakti è squalificato, Purro è appena rientrato, Ilari sta ritrovando una condizione ottimale, Lepore la prossima settimana lo riavremo, Mangni lo recuperiamo già giovedì: se togli tutti questi giocatori a qualsiasi squadra diventa dura».

Com’era il clima in panchina?
«Penso che io e Malgrati domani faremo il defaticante. Il presidente? Fa ridere i ragazzi, quando si vince è tutto più semplice. Ci tiene più di tutti, a modo suo cerca di darci una mano: quando le cose vanno bene va rimarcato, sta stimolando fortemente i ragazzi».

Lecco-Juventus Next Gen: l’intervista di Lorenzo Pinzauti

Lorenzo, le sensazioni del gol:
«Quando si vince siamo contenti per la vittoria in primis. Belle, comunque».

Sei tu il rigorista?
«Li ho sempre tirati, varia da partita a partita perché non sono tutte uguali. Oggi me la sentivo io».

Quante botte prendi in partita?
«Tante, lo assicuro. Maggiori responsabilità? Per noi è stata una bella batosta perdere Eusepi, si sa che giocatore importante è, in un certo senso si».

Come ti trovi con Buso?
«Abbiamo fatto diversi scambi e sono riusciti bene. Cerchiamo di proseguire così».

Qual è la condizione della squadra?
«Dopo Novara c’era il rischio di fare una prestazione non all’altezza e chiaro che il calo era previsto. La vittoria aiuta, andremo ad Arzignano più carichi che mai».

Lecco-Juventus Next Gen: l’intervista di mister Massimo Brambilla

Mister, un tempo a testa:
«Nel primo tempo è stata equilibrata e avremmo potuto sbloccarla, il Lecco ha vissuto dei nostri errori, trovando un rigore casuale. Nella ripresa abbiamo giocato a una porta sola ma è difficile avere tante occasioni, quando le hai non devi mancare sottoporta come abbiamo fatto noi».

Errori in fase di disimpegno?
«Si, il Lecco si è chiuso ed è ripartito. Grosse parate del portiere non ne ricordo, vero che qualcosa abbiamo rischiato ma il problema è che non abbiamo convertito una delle tante occasioni avute».

Una valutazione sulla Serie C, dove sono in alto squadre non accreditate:
«Il campionato è equilibrato, tutti a inizio anno hanno detto che sarebbe stato un girone molto competitivo. Sarà molto lunga, le squadre forti alla lunga verranno fuori».

Cosa manca per avere continuità?
«Le prestazioni ci sono sempre state e abbiamo raccolto meno di quanto avremmo meritato. Sottoporta e nella gestione della palla abbiamo commesso degli errori e ci è costato caro. Dietro hanno giocato giocatori giovani che hanno bisogno di tempo per adattarsi».

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