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Lecco, è così che si conquista questa città. Cuore e gambe, con l’Arzignano per completare il capolavoro

Terza vittoria consecutiva per la banda di Foschi, che dopo Sangiuliano e Novara mette al tappeto anche la Juventus Next Gen. Ad Arzignano si può chiudere un cerchio pazzesco

A Lecco si difende in dodici BONACINA/LCN SPORT
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Tempo di lettura 3 minuti

Il Lecco ha difeso in dodici per un tempo. Con la Juventus Next Gen, in campo con otto giocatori freschi su undici, nel corso della prima frazione non è stato nemmeno troppo necessario: Melgrati ha subito salvato, poi Cudrig ha preso una traversa più casuale che altro. In mezzo e dopo ci sono state tante sfumature blucelesti, fino al rigore che Pinzauti ha trasformato quando il tramonto iniziava a calare anche sulla prima metà della partita, oltre che intorno al “Rigamonti-Ceppi”. Penalty solare, tra le altre cose, ma in questa categoria finché non arriva il fischio non puoi dar veramente niente per scontato. Come non puoi dare per scontato che il Lecco non sia in grado di vincere sul campo del Novara capolista la domenica pomeriggio e replicare con la Juventus il mercoledì sera. Non era una questione di tecnica e tattica pure, ma di cuore e gambe. E usandole al massimo le Aquile hanno conquistato la fiducia della piazza: la gente si deve riconoscere negli undici-sedici che vanno in campo, poi il risultato può anche non essere sempre quello sperato, visto che ci sono comunque gli avversari da considerare e quelli degli ultimi 190′, recuperi compresi, erano qualitativamente di altro livello. Senza dimenticarsi di un Sangiuliano arrivato da queste parti con le stigmate di squadra-rivelazione del torneo. Poi, però, il calcio prevede tutta una quantità di componenti e dettagli che chiunque possiede e può scaricare sul terreno di gioco. Deve, anzi, se Madre Natura non gli ha dato un talento nettamente superiore. rispetto alla media. E comunque non basta nemmeno quello, altrimenti la squadra di Brambilla vincerebbe 3-0 trequarti delle partite. E invece…

Domenica ad Arzignano, nella splendida Valle del Chiampo, andrà in scena il terzo impegno di una settimana infuocata, che il Lecco scollinerà con almeno sei punti all’attivo. Già oggi è da considerare un bottino positivo, ma l’appetito vien mangiando e, comunque, le scorie ci sono anche nelle gambe degli avversari: ecco, stavolta non si dovrebbe avere di fronte una compagine in grado di fare rotazioni infinite, ma forse anche eccessive, senza perdere troppo dal punto di vista qualitativo. Sarà fondamentale, in tal senso, recuperare quantomeno Mangni, Maldonado, che sta per diventare papà, e Lepore, oltre al rientrante Lakti causa squalifica, per dare fondamentali minuti di riposo ai protagonisti principali degli ultimi due piccoli-grandi capolavori. Il Lecco di Foschi non ha bisogno di nascondersi: credibilmente non ha il potenziale per rimanere lì dov’è ora fino a fine aprile, ma mettere quanti più punti nello scrigno permetterà di non doversi fasciare la testa anche quando arriveranno i normali periodi di magra. Viste le premesse e l’iniziale svolgimento della stagione, non è tanta, ma tantissima roba.

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