Passare dal nuovo format per dare una concreta sterzata a dei conti che non brillano. La Lega Pro punta forte sulla riforma dei campionati, proposta venerdì pomeriggio ai sessanta club e già in grado d’incassare una base di “si” importante: sarà il Consiglio federale che, entro un mese, dovrà dare un responso decisivo. Data di partenza? Si parla del 2024/2025, com’era stato ventilato per la “vecchia” riforma che avrebbe portato alla formazione della C Èlite a 20 squadre e alla nascita del semiprofessionismo, passaggio anche politico che i chiari di luna a livello governativo non hanno avuto l’effetto di accelerare. Nel frattempo la Lega Pro ha deciso di «anticipare i tempi. I sondaggi fatti ci dicono che c’è enorme attesa per il cambio della formula del campionato e noi in assemblea abbiamo proposto un nuovo format alle nostre società. Ora ci sarà tempo per discuterne con loro e pensare ad eventuali modifiche che saranno valutate nei prossimi incontri fino ad arrivare ad una versione finale. Se saremo bravi avremo l’opportunità di trasformare il tutto in una grande opportunità: non vogliamo perdere l’occasione di portare nuovi giovani spettatori allo stadio pigiando su un dato centrale, l’emozione. Tutte le volte che lo facciamo o lo abbiamo fatto l’esperimento è riuscito, vedi gli ultimi playoff».
Parole del presidente Francesco Ghirelli al termine dell’assemblea di Lega che si è svolta nella sede di via Jacopo da Diacceto. La proposta fatta alle società prevede la creazione di sei gironi da dieci squadre, che andranno poi a formare Poule Promozione e Poule Retrocessione, come da esempio dettato dalla Serie A2 di pallavolo. Da lì nasceranno la fase play off e fase play out, con l’assegnazione di promozioni in Serie B e retrocessioni in Serie D: una riforma tutta da comprendere nei dettagli, per quanto sia stata spiegata con varie slide alle realtà della terza serie italiana.
Lega Pro, le mutualità sono due terzi del bilancio
Lo scopo, dicevamo, è quello di dare un colpo verso l’alto a un bilancio che non brilla: secondo la preziosa indagine condotta da calciomercato.com, infatti, il bilancio produce da sé soltanto il 7% della ricchezza da budget. Decisamente non abbastanza per mantenere vivo un sistema ampio e diversificato come quello della terza serie, che ha nelle mutualità – ovvero i soldi che provengono dalle categorie superiori e dal sistema calcio in generale – la propria entrata primaria. C’è da mettere a punto anche un contratto legato ai diritti televisivi ben più remunerativo e la partita con Dazn rimane di fondamentale importanza in tal senso. Insomma, la Lega Pro si gioca una larga parte delle possibilità d’innalzare il proprio livello già nell’immediato: intanto le società hanno esaminato e approvato il bilancio consuntivo della stagione 2021/22 ed il preventivo economico della stagione 2022/23, approvando le percentuali per la ripartizione della mutualità di cui sopra, che costituiscono i due terzi delle entrate.