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Foschi torna a Pordenone: «Di Carlo un amico, ma saremo avversari. Nessun timore»

Il tecnico ritrova il tecnico con cui ha condiviso l’esperienza al Chievo Verona in Serie A, oltre alla società che lo scelse nel 2014 per provare a risollevare una stagione complessa

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Tempo di lettura 4 minuti

Vigilia di nuovo scontro di alto livello per la Calcio Lecco 1912. I blucelesti tornano a giocare in trasferta contro una delle corazzate del girone A di Serie C, questa volta un Pordenone che non ha ancora trovato la giusta continuità a livello di risultati per mettersi a trainare il gruppo ma rimane agganciato al Renate capolista. Per mister Luciano Foschi un ritorno al passato contro una società che ha quasi solo sfiorato: esperienza bimestrale tra settembre e novembre 2014, sole otto partite con otto sconfitte e una vittoria con la Cremonese alla quale fece seguito l’esonero deciso dalla società. Un legame forte anche con Domenico Di Carlo, che oggi siede sulla panchina dei Ramarri ma che lo volle con sé come collaboratore tecnico al Chievo Verona proprio prima dell’esperienza friulana. Argomenti che il tecnico di Albano Laziale ha toccato nella canonica conferenza stampa prepartita.

Verso Pordenone-Lecco: la conferenza di mister Luciano Foschi

Mister, dopo Trento primo non prenderle…
«Troviamo una squadra forte e lo sappiamo, si sono dichiarati quest’estate e hanno preso un allenatore che per la categoria è un lusso. Chiaramente, guardando la rosa che hanno, non possiamo far altro che pensare a una squadra molto forte. Dobbiamo avere rispetto, ma non dobbiamo essere timorosi: andiamo là per vincere, poi il campo dichiarerà una sentenza. Con il Trento abbiamo preso due gol e farne tre per vincere diventa tutto ben complicato. Vogliamo ritrovare la prestazione, più che altro, perché domenica scorsa non ne abbiamo fatta una delle migliori anche se con un po’ di attenzione avremmo potuto fare un risultato positivo. A me interessa poco chi c’è dall’altra parte».

Il Lecco ha mostrato un po’ di stanchezza. Previsto qualche cambio?
«Si, qualcosa lo ritoccheremo. Loro sono una squadra molto fisica ed è un aspetto di cui tenere conto, Zuccon domenica scorsa è stato fuori come Maldonado, ma potrebbero essere della partita. Questa rosa ha talmente tanti giocatori che cominciano a stare bene che diventa poco importante pensare a chi partirà e a chi subentrerà. Determinante è avere tanti elementi a disposizione, come Ilari che comincia a stare bene: lo vediamo in allenamento. Dietro abbiamo un problema con Celjak che non sarà della partita».

Il Pordenone ha preso pochi gol, che però si somigliano:
«Sono tutti numeri veri, i nostri parametri si somigliano da quando sono arrivato. Non siamo uguali chiaramente, hanno speso molto di più, ma questo vale per la carta. Io non regalo niente a nessuno, la mia filosofia è quella che dobbiamo giocarcela con tutti, dimostrando di essere all’altezza. Dobbiamo avere la voglia di farlo, di dire che ci siamo anche noi: magari l’anno prossimo i ragazzi saranno scelti da squadre che vogliono vincere, sempre che non vogliano vincere tutti…».

Sugli indisponibili:
«Celjak, Berra e Longo, oltre a Tordini. Lepore? Sta bene, può fare tutto perchè ha esperienza e dinamismo, che calcisticamente è molto attento e preparato a fare diversi ruoli. L’abbiamo aspettato, domenica avrei anche potuto farlo entrare ma ho preferito aspettare per evitare problemi maggiori. Per il ruolo di braccetto destro abbiamo Maldini, Stanga, Lepore e Pecorini».

Sul rapporto con Di Carlo:
«Ci aggiungo che sono un ex, perché ho allenato lì. Forse io conosco meglio lui di quanto lui conosca me. Sa che domani non troverà terreno fertile, ma una squadra agguerrita perchè sa cosa posso fare io. Si sarà preparato e avrà preparato la squadra per rispondere a tutte le cose che proveremo. Il fatto di essere amici, di aver lavorato insieme in Serie A, cosa per cui lo ringrazio ancora, e di scambiarsi ancora informazioni non toglie il fatto che domani saremo avversari. Io non m’inventerò niente, abbiamo dato consigli ai ragazzi per far capire le difficoltà che potranno trovare: questa settimana non abbiamo trascurato nulla, ma il calcio è tanto semplice quanto banale e si riassume nei duelli individuali».

Hai un po’ di spirito di rivalsa?
«I presidenti sono presidenti, vanno rispettati e possono fare quello che vogliono. Ognuno ha la sua maniera, Lovisa è un altro molto carismatico e che si fa sentire. Io ho ereditato una situazione molto difficile, la squadra non era molto competitiva: ci abbiamo provato, poi dopo due mesi abbiamo preso altre strade e sono comunque retrocessi. Uno prova a fare certe cose, poi non ci riesce e… Niente, non ci ci riesce».

Verso Pordenone-Lecco: i convocati di mister Luciano Foschi

Assenti Cejak, Longo, Tordini e Berra per infortunio, non convocato il portiere Piero Burigana.

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