Un punto per uno tra FeralpiSalò e Lecco. Partita come da spartito, con i blucelesti rannicchiati davanti a Melgrati e verdeblù protesi in avanti ma relegati soprattutto sulle corsie laterali. Ne esce una gara con poche occasioni, con due parate del portiere bluceleste e una punizione di Maldonado finita sopra la traversa per questione di millimetri: sarebbe stato il jackpot per la squadra di mister Luciano Foschi, che sicuramente al “Turina” ha trovato le risposte che cercava dai suoi ragazzi, compatti e coesi al cospetto di una compagine molto dotata dal punto di vista offensivo. Applausi, meritati, quindi, dal centinaio di tifosi arrivati dal Lario fin sul Lago di Garda, dove il Lecco continua a non segnare ma dove stavolta si è portato a casa un punto dal peso specifico notevole.
FeralpiSalò-Lecco: l’intervista di mister Luciano Foschi
Mister, partita bloccata e risultato interessante:
«La cosa importante è l’aver ritrovato lo spirito. Bisognava ricompattarci e rimettere a posto le cose, ritrovando l’ordine in campo, giocando da squadra compatta e non sfilacciata. Per farlo contro la FeralpiSalò dovevamo essere bravi a limitarli il più possibile, poi siamo mancati nella qualità nelle ripartenze dove ci saremmo potuti rendere pericolosi. Per noi è come una vittoria, non per il risultato ma per lo spirito agonistico ritrovato dopo due gare in cui non c’era stato per vari motivo».
Braccino corto?
«Tantissimi errori no, alcuni ci hanno impedito di far male all’avversario. Qualche errore, ecco, nel primo tempo abbiamo creato delle situazioni per colpire e non siamo stati incisivi; nel secondo tempo, invece, abbiamo sempre voluto cambiare troppo in fretta il gioco. Dall’altra parte abbiamo fatto una fase difensiva importante contro una squadra che fa sempre gol».
Su Galli:
«Ha preso una botta e ci ha giocato sopra, a fine primo tempo si è indurito tutto quello che ha intorno al ginocchio».
A voi serviva più la prestazione che il solo risultato:
«Siamo tornati anche a non prendere gol, non era semplice dopo averne presi cinque con il Pordenone. Credetemi, non era facile: abbiamo concesso qualche occasione, ma non così tante come accaduto domenica scorsa. Sono molto contento di aver ritrovato questo spirito, poi dobbiamo crescere sotto il profilo del palleggio per costruire con maggiore qualità. Oggi era importante fare la prestazione che abbiamo fatto e questa è venuta».
Sui cambi:
«Mangni avremmo potuto inserirlo prima, ma avevamo un paio di giocatori – Lepore e Buso – con i crampi. Abbiamo temporeggiato, quando la squadra sta bene in campo… Non è obbligatorio fare i cambi tanto per farli».
FeralpiSalò-Lecco: l’intervista di Luis Maldonado
Luis, una partita più adatta a te:
«Sapevamo di trovare una squadra forte, eravamo più compatti e meno larghi. Conoscevamo la FeralpiSalò, abbiamo trovato spazi per giocare e per caratteristiche sappiamo far male. La punizione? Stavo già esultando…».
Il Lecco ha fatto poco davanti:
«Devi vedere l’avversario, che gioca per vincere. Venire qua e prendere punti non è da tutti, ce lo teniamo ben stretto questo punto».
Non sempre riuscite a guadagnare punizioni da quella posizione:
«È vero, è molto importante in queste categorie. Noi abbiamo giocatori fortissimi a calciare e colpire di testa, dobbiamo lavorare per migliorare sotto questo profilo».
FeralpiSalò-Lecco: l’intervista di mister Stefano Vecchi
Mister, c’era un po’ di paura da entrambe le parti?
«Non mi sembra, abbiamo giocato per provare a trovare spazi, occasioni e spunti che purtroppo non abbiamo costruito. Abbiamo spinto tutta la partita contro una squadra molto chiusa, che ha fatto la sua gara: serviva la giocata di un singolo, non siamo riusciti a buttarla dentro. Bravi a non aver rischiato niente».
I cambi ritardati:
«Bacchetti e Dimarco avevano i crampi, mi hanno chiesto il cambio. Legati era un cambio obbligato, D’Orazio era il più offensivo da poter mettere: abbiamo cercato una giocata estemporanea, non era sicuramente la sua partita contro una squadra così chiusa».
Più meriti del Lecco o demeriti vostri?
«Entrambe le cose, il Lecco ha fatto la partita che gli serviva fare, noi non l’abbiamo sbloccata e diventa sempre più complicato con il passare del tempo. Quest’anno e lo scorso anno abbiamo rischiato maggiormente di prendere dei gol per mancanza di attenzione, bravi sotto questo di vista mentre davanti la qualità di cross e giocate è stata un po’ carente. Di solito costruiamo molto di più, abbiamo fatto abbastanza per fare un gol».
Ti aspettavi un Lecco così?
«Si, giocano in questo modo. Con il Novara e la Juventus hanno vinto con le ripartenze, sono una squadra pericolosa. A parte che con Vicenza e Pordenone – 9 gol in due gare -, hanno subito sempre poco. Balestrero? È un giocatore generoso, a tutto campo, non era l’unico a dover creare delle situazioni in più».
Sullo spezzone di Di Molfetta:
«L’abbiamo visto sicuramente meglio, sta rientrando al 100% e ha fatto la sua parte. Siamo in emergenza in mezzo al campo e lo sappiamo, dobbiamo far giocare anche qualcuno che non è al massimo della condizione ma comunque non si risparmia».
In casa non si riesce a vincere…
«Ci dobbiamo far squalificare il campo, ci organizziamo… (ride, ndr)».